PASTURO – Tanti adulti, ragazzi ma anche bambini ad accogliere l’ex astronauta Paolo Nespoli nella sala cinematografica di Pasturo: autore del nuovo libro “L’unico giorno giusto per non arrendersi”, Nespoli ospite de Il Grinzone presenta la sua nuova pubblicazione che sembra essere, a tratti, quasi un’opera autobiografica.
Il libro, che Nespoli avrebbe voluto in realtà intitolare “Stella nera”, racconta la storia dell’ex astronauta Manlio Santachiara, un uomo razionale e di forte senso del dovere, alle prese con una giovane ed inquieta Stella: figlia di un’amica e amante dello spazio, la ragazza cerca di trovare il proprio posto nel mondo tra le mille difficoltà. Come Stella, anche Nespoli in gioventù pensava al futuro in modo poco positivo.
“Davanti ad ogni ragazzo esiste una foresta che porta al futuro, questo mi diceva la mia professoressa di filosofia al liceo – ricorda l’ex astronauta –, la cosa importante è riuscire a trovare la strada che porta dall’altra parte. Quando ero adolescente non avevo una visione positiva di quella foresta e neppure la voglia di mettermi in gioco: sono rimasto ad aspettare che qualcuno mi portasse dall’altra parte”.
Nespoli racconta al pubblico la sua esperienza nell’esercito e l’iniziale rinuncia ad intraprendere la strada professionale di astronauta: solo successivamente, grazie ad una persona in particolare, Paolo capisce di avere le qualità e le caratteristiche per provare a rincorrere quel sogno che da anni custodiva nel cassetto. A 27 anni Nespoli lascia l’esercito e inizia il percorso che lo porterà, molto dopo, a diventare il primo astronauta italiano a stabilire il record di permanenza nello spazio.
“Manlio, ormai in pensione, cerca di aiutare Stella ad affrontare la propria foresta senza avere paura e senza mai fermarsi – dice Paolo Nespoli – perché come dice il libro, l’unico giorno per arrendersi è l’ultimo, quindi mai”.
Nespoli racconta anche della malattia che nel 2021 lo costringe ad abbandonare la carriera da astronauta e si esprime sulla prossima missione NASA che nel 2024 vedrà una donna e tre uomini tornare sulla luna dopo quel lontano 1972. “Io sono un po’ critico sul tornare sulla luna – spiega l’ex astronauta – credo sia un passo laterale che precluda la possibilità di continuare l’esplorazione. Il passo da fare oggi non è quello di andare sulla luna ma quello di riuscire ad arrivare su Marte”
Paolo Nespoli, a fine serata, racconta la sua esperienza nello spazio e illustra una giornata tipo a bordo di una stazione spaziale. “Giorno e notte si alternano in modo molto veloce sullo spazio, se infatti il crepuscolo dura un’ora sulla terra – illustra l’ospite della serata – in orbita la durata è di qualche secondo. È come passare da mezzogiorno a mezzanotte in pochissimo tempo. Il corpo umano non è abituato a questo tipo di percezione”.
Nespoli conclude l’incontro rispondendo alle domande dei più curiosi e rimane a firmare le copie del libro con chi ha avuto il piacere di partecipare all’evento.
S.G.