COSA SAPERE SUGLI OTOPROTETTORI



Gli otoprotettori sono fondamentali per proteggere la tua salute uditiva. Ma sai di cosa si tratta e quando usarli? Scopriamolo insieme.

Otoprotettori: tutto quello che devi sapere per proteggere la tua salute uditiva

Per proteggere la propria salute uditiva, ci sono situazioni in cui è consigliabile ricorrere agli otoprotettori, dispositivi di protezione individuale che vengono utilizzati per preservare l’udito dalle lesioni causate dall’esposizione a rumori particolarmente elevati.

Esistono sul mercato diverse tipologie di otoprotettori, prodotti e distribuiti da aziende specializzate nella tutela dell’udito e nella sicurezza sul lavoro – i più comuni sono le cuffie e i tappi auricolari. È importante conoscere quali sono le situazioni e gli ambienti per i quali è meglio scegliere un otoprotettore piuttosto che un altro, in base al livello di protezione che assicurano e al genere di rumore in cui si viene esposti.

A seconda che ci si trovi in mezzo a lavori rumorosi, o in concerti con musica eccessivamente amplificata o ancora a gare di sport motoristici, è fortemente consigliato l’uso di tali dispositivi, al fine di evitare danni all’udito a lungo termine e che renderebbero inevitabili gli apparecchi acustici, come quelli di Audiovita.

Otoprotettori: le tipologie più comuni

Le principali categorie di otoprotettori sono due. L’importante è che un otoprotettore sia in grado di filtrare le frequenze sonore più pericolose e ridurre il rumore fino a circa 75 decibel pesato A (dBA), anche se a volte può bastare anche un livello di protezione inferiore.

La prima categoria riguarda tappi o inserti, di forma e materiali variabili, che attenuano fino a 50 decibel. Ci sono i presagomati in plastica (riutilizzabili o monouso, questi ultimi meno rigidi e più economici) e i deformabili, caratterizzati da una consistenza più morbida ma più efficace. Quindi i sagomati, i più complessi e costosi, che possono essere inoltre integrati con filtri che trasformano l’energia sonora in termica.

L’altra categoria di otoprotettori sono le cuffie, la cui forza attenuante è maggiore rispetto ai tappi. Ne esistono di vari tipi e più o meno pesanti, ma è fondamentale che assicurino un’ottimale aderenza alle orecchie. Ad esempio le cuffie a cerchietto, morbide e facilmente adattabili, le cui imbottiture, in genere composte di schiuma o riempite con un particolare liquido, possono essere sostituibili. Meno diffuse ma ugualmente pratiche da utilizzare, soprattutto per chi indossa anche caschi e visiere, sono le cuffie con fascia per nuca.

Sempre per chi lavora indossando caschi e visiere, ci sono anche le cuffie direttamente montate su di esse oppure applicabili. Infine, esistono sul mercato anche le cuffie elettroniche, dotate di un microfono che permette di comunicare con degli interlocutori

Dove è consigliato usare gli otoprotettori?

Secondo la legge, l’utilizzo degli otoprotettori è obbligatorio nei luoghi di lavoro il cui rumore medio supera gli 80 decibel e raggiunge picchi di almeno 135.

Ad esempio, gli ambienti più esposti sono cantieri edilizi, fabbriche metalmeccaniche, piste di aeroporti, autofficine, falegnamerie, laboratori specializzati per le lavorazioni in pietra.

Quindi, potrebbero essere necessari anche in ambienti di svago, come ad esempio circuiti dove si svolgono competizioni automobilistiche o motociclistiche e concerti dove la musica è diffusa da grandi impianti di amplificazione sonora. Un altro luogo in cui sono normalmente utilizzate, per gli appassionati di tiro a segno o tiro a volo, sono i poligoni.

Infine, c’è chi utilizza tappi e cuffie anche nella propria casa, soprattutto se gli infissi non sono ben insonorizzati, come nel caso di studenti o professionisti la cui attività richiede silenzio e concentrazione.

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