BARZIO – “L’altro giorno ho incontrato la mia salvatrice, Benedetta. Credo di essere stato l’uomo più fortunato al modo in quel giorno funesto!”. Così a VN Giovanni “Gigi” Ferrari, letteralmente salvato il 18 settembre dello scorso anno quando fu protagonista – suo malgrado – di una bruttissima caduta nel bosco a valle del parcheggio della funivia per i Piani di Bobbio,a Barzio.
Scivolato per decine di metri senza trovare un appiglio, per poi precipitare dall’alto sul greto del ruscello in secca, Ferrari ricordava vagamente che ad assisterlo, prima dell’arrivo dei sanitari, erano state due persone, forse infermieri (ragazzo e ragazza), provenienti da Milano o dalla Brianza.
“Lei fa l’infermiera al Pronto Soccorso di un grande ospedale di Milano e il suo ragazzo l’infermiere nella Polizia di Stato – spiega il ‘miracolato’ -, mi hanno salvato la vita e per sempre sarò riconoscente a loro e a chi (o cosa) non ha voluto fosse il mio ultimo giorno su questa terra!”.
Ma come è andata, quel terribile giorno a Barzio? “C’è poco da dire, Benedetta (e come poteva chiamarsi una salvatrice comparsa così, al momento giusto?… ndr) mi ha raccontato che per 10-15 minuti sono rimasto incosciente, poi piano piano ho cominciato a rispondere agli stimoli e alle domande (ma io non ricordo niente, è stata una “amnesia post traumatica”). Un grande spavento per loro – conclude Ferrari (a destra) -, ma poi è andata come sapete. Se ne scriveste qualcosa, si riconoscerebbero e ne sarebbero soddisfatti”.
Detto fatto.
RedBar
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