CASO ORSI DEL TRENTINO, M. V. BRAMBILLA: “JJ4 NEL BRACCIO DELLA MORTE, IMPAURITA E SPAESATA”



LECCO – “È impaurita, spaesata, non dà alcun segno di aggressività”. Così l’onorevole Michela Vittoria Brambilla descrive l’orsa JJ4 “nel braccio della morte”, dopo la sua visita a sorpresa nel Centro Fauna Alpina di Casteller, pochi chilometri di Trento, dove la presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente ha citofonato alle 9,42 di ieri mattina per constatare di persona quali fossero le condizioni di salute degli orsi JJ4 e M49 e più in generale le condizioni di detenzione e di sicurezza.

“Mi sembra ancor più assurdo – sottolinea Brambilla – immaginare di abbattere l’orsa, dopo l’apertura al trasferimento da parte dell’Ispra e del ministro dell’Ambiente, che, non dimentichiamolo, rappresenta lo Stato, al cui patrimonio indisponibile appartengono gli animali selvatici. Mi appello alle autorità competenti, perché questi animali possano tornare a vivere liberi”.

Da europaverde it

La visita è iniziata un’ora dopo la “sorpresa” al citofono. “Ho trovato M49 – racconta la deputata – nella parte esterna dell’area che gli è stata destinata, di circa tremila metri quadri, boscata e con specchi d’acqua. La zona è circondata da pareti molto alte, la cui sommità è curvata verso l’interno. Il materiale non consente all’orso, prigioniero da anni dopo due evasioni che gli hanno procurato il soprannome ‘Papillon’, di arrampicarsi. Non c’è passaggio di energia elettrica e M49 non può farsi male. L’orso, che appare in buona salute, si è accorto della nostra presenza, sembrava incuriosito ma non si è mosso nella nostra direzione, è rimasto tranquillo, sdraiato in mezzo al boschetto. Invece JJ4 è rinchiusa in spazi ancora ristretti, hanno spiegato i tecnici del Centro, in attesa che si abitui alla cattività e si possa aprirle una parte di bosco. E’ in un ambiente piccolo, dove si rintana, e ha a disposizione una specie di “patio” con acqua in una vasca, ovviamente chiuso. Si nutre regolarmente, in particolare è golosa di mele, l’alimento che preferiva anche da libera. Ovviamente è impaurita, spaesata, non dà alcun segno di aggressività”.

Brambilla ringrazia il personale del Servizio foreste e del servizio faunistico della Provincia “per l’attenzione e la professionalità con cui svolge il proprio lavoro”, ma non può non ricordare che “una prigione è sempre una prigione”, per quanto ben tenuta. “Gli animali – sottolinea – devono poter vivere liberi. Faccio quindi appello alle autorità perché sia consentito il trasferimento di JJ4 e M49 se non in un ambiente naturale, quantomeno in un luogo più compatibile con le loro esigenze etologiche. JJ4, in particolare, ha già 17 anni e si può trovare per lei una soluzione che le consenta di invecchiare in pace. Ucciderla sa di vendetta e non ha alcun senso. Punizione e pena sono concetti di noi umani, inapplicabili agli animali. JJ4 non è un’assassina: ha percepito un pericolo e ha difeso i suoi piccoli. Ora aspetta un verdetto come nel braccio della morte. Io quegli occhi non li dimenticherò mai, quegli occhioni che mi guardavano così. Le ho detto ‘purtroppo l’hai combinata grossa, ma ti prometto che faremo di tutto per dare a te e all’altro orso la libertà in un luogo giusto perché tu possa finire i tuoi anni facendo l’orsa”.

Brambilla ha formalizzato alle autorità competenti la proposta di trasferire l’orsa, eventualmente con i suoi cuccioli, in un luogo dedicato che sarà costruito appositamente per lei e che avrà una superficie di diversi ettari: sarà realizzato grazie alla generosità e alla sensibilità di imprenditori che si sono messi a disposizione.

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