CREMENO – Ieri sera l’assemblea convocata dal consiglio direttivo della scuola materna “Gina Manzoni” di Maggio per discutere sul futuro dell’Istituto scolastico. Presenti i soci dell’asilo, gli Amici di Maggio, il sindaco di Cremeno Pierluigi Invernizzi, l’assessore Antonio Arrigoni, la minoranza rappresentata di Paolo Terzaghi e il presidente del consiglio dell’asilo Gianluigi Spreafico accompagnato dalla vicepresidente Marialuisa Invernizzi.
Tanti i cittadini, le mamme e i cittadini che hanno preso parte ad un accesso e dibattuto incontro all’oratorio dell’istituto: non sono mancate le critiche, le osservazioni e i tanti consigli sollevati dai cittadini volti a proporre delle misure che potessero risollevare la disperata situazione in cui l’asilo “Gina Manzoni” da qualche anno grava. Poche iscrizioni, tasso di natalità molto basso, la presenza di altre due scuole nei comuni di Barzio e Cassina e troppe spese a cui dover far fronte: i problemi dell’istituto sono sempre i medesimi e sembra essere ormai chiaro il destino dell’asilo. Se non si trovano soluzioni valide ed efficaci, si chiude.
“Per l’anno scolastico ’23-’24 abbiamo solo otto iscritti e nessuna nuova iscrizione. Ci siamo trovati a dover fare i conti con gli aspetti economici dell’asilo e attualmente il costo di gestione della struttura è pari a 95.000 euro all’anno e non può essere ridotto – afferma Barbara Invernizzi del consiglio direttivo –. A fronte di questa somma, dove si ricorda una perdita di circa 10.000 euro all’anno, le entrate sono invece costituite dalle rette per un 26%, dal comune per un 20%, dalle quote-socio per meno dell’1%, dal gruppo gli Amici di Maggio per un 10% e dal Ministero per il 25%. Per tenere la struttura aperta è necessario avere un numero di bambini pari a 14. Quest’anno abbiamo sei bambini in uscita e nessuna nuova iscrizione. Per questo ci siamo interrogati seriamente sul futuro di questa struttura”.
Molti i genitori allarmati dalla situazione emersa ma tanti anche quelli che suggeriscono soluzioni al consiglio direttivo: c’è chi propone dei servizi volti a rendere la scuola più attrattiva, qualcuno ipotizza di chiedere ai cittadini della frazione un piccolo contributo economico per risollevare la situazione della scuola, altri propongo un contenuto aumento delle tasse e alcuni spingono sull’incentivare un servizio di pre o post scuola che differenzi l’istituto di Maggio da quelli limitrofi.
Non mancano le critiche dei genitori che, preoccupati dall’incertezza dei membri del consiglio e dalla poca fiducia espressa dallo stesso presidente Gianluigi Spreafico, avrebbero voluto maggiore chiarezza fin dall’inizio e chiedono risposte immediate per valutare ulteriori opportunità qualora la scuola “Gina Manzoni” dovesse chiudere i battenti il prossimo settembre.
“Secondo il mio pensiero e quelli dei consiglieri di minoranza, le tre strutture di Maggio, Cassina e Barzio dovrebbero necessariamente parlarsi ed ogni luogo offrire un servizio diverso: una struttura dovrebbe fare da asilo nido, una da punto giochi e un’altra da scuola materna – spiega Paolo Terzaghi –. Questo consentirebbe a tutte e tre le strutture di rimanere vive e sarebbe l’unica soluzione possibile”.
Da varare la possibilità di realizzare un “anno-ponte” per tentare di risollevare la situazione della scuola e altre misure che sono state proposte durante il corso della serata. Di certo, al momento, non c’è molto ma il consiglio direttivo assicura che entro il prossimo giovedì i genitori e i cittadini di Maggio sapranno con certezza le sorte dell’asilo “Gina Manzoni”.
S.G.