PISTA ABUSIVA IN BIANDINO: MINORANZA VS SINDACO. MA PURE BENEDETTI…



INTROBIO – Nella sala consiliare di Introbio è andato in scena lunedì sera un acceso consiglio comunale che ha visto maggioranza e minoranza confrontarsi in modo a tratti aspro sull’ormai nota pista abusiva realizzata in Val Biandino, dal piazzale della Madonna della Neve verso Santa Rita.

Dopo il sequestro effettuato dai Carabinieri Forestali il 23 settembre 2021, il Comune di Introbio è stato coinvolto dal tribunale come parte offesa: il problema subentra per il ripristino del tratto di terreno – che verrà discusso il prossimo 24 maggio a Lecco.

Qui il sindaco del paese di Centro Valle dovrà suggerire come si intende procedere.

L’idea è quella che di favorire il ripristino di una strada che abbia determinate caratteristiche: larghezza di massimo 170 cm, sedimento, tipo di piantumazione e strumenti specifici per agire in quella particolare area – afferma il primo cittadino Adriano Airoldi –. Essendo impossibile tornare alla situazione iniziale del sentiero, vorrei agire in questo modo”.

È da sottolineare la non volontà del sindaco di costituirsi come parte civile. Tale richiesta sarebbe stata tuttavia respinta, obbligando il leader della maggioranza a presentarsi in tribunale.

Il Comune ha inoltre ricevuto dall’autore dell’abuso ventimila euro e la garanzia del ripristino del sentiero

Non si può chiedere di realizzare una strada nel punto in cui è stato effettuato un abuso -. Controbatte Lino Artusi della minoranza -. Bisogna risistemare il terreno com’era in precedenza e non piegarsi alla volontà altrui”.

Anche Riccardo Benedetti, consigliere delegato nella maggioranza di Airoldi, si dimostra favorevole al ritorno alla situazione di partenza, in contrasto con il suo stesso sindaco.

Durante il consiglio comunale è stata inoltre sollevata un’ulteriore osservazione dalla consigliera di opposizione Nadia La Vecchia che ha sottolineato come il Comune di Introbio sia stato uno dei pochi a non aver fatto domanda per i 4.600 euro relativi alla “Legge Franceschini”: tale iniziativa avrebbe potuto garantire alla biblioteca locale circa 300-350 libri e altri paesi vicini (ad esempio Primaluna) ne hanno fruito.

S. G.

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