INTROBIO – La XXI Campagna Abbiamo riso per una cosa seria torna a Introbio e Primaluna in piazza della chiesa sabato 10 e domenica 11 giugno e con i pacchi di riso Roma, 100% italiano della FdAI – Filiera Agricola Italiana, rinnova la collaborazione, come nelle scorse edizioni, con Coldiretti e Campagna Amica, Fondazione Missio CEI. Inoltre, l’iniziativa ha il supporto informativo di RAI per la Sostenibilità ESG attraverso i canali editoriali Rai.
I pacchi di riso di Abbiamo riso per una cosa seria tornano, con un packaging rinnovato, in tante piazze, mercati di Campagna Amica e parrocchie e sulla piattaforma www.gioosto.com, l’e-commerce etico dedicato alle aziende che offrono prodotti di qualità. Tornano i circa 3000 volontari FOCSIV a proporre i pacchi di riso della Campagna ad un’offerta minima di 7 euro. Un gesto di solidarietà e di consapevolezza a sottolineare l’impegno di Focsiv e dei suoi Soci di schierarsi a difesa del lavoro dei piccoli contadini, in ogni parte del mondo, un lavoro che contribuisce alla salvaguardia dei territori e delle biodiversità e che genera un’economia agro-alimentare sostenibile e sana per tutti, senza scarti e sprechi.
Le migliaia di chicchi di riso contenuti nei pacchi della Campagna sostengono un unico grande progetto con 32 interventi di agricoltura familiare realizzati da 32 Soci Focsiv in 23 Paesi di Africa, Asia, America Latina ed Europa. In particolare, in Guatemala si sostiene l’intervento orto sostenAbile per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità nel coltivo biologico le cui verdure sono consumate dalle stesse o vendute alla popolazione locale e turisti.
“Abbiamo riso per una cosa seria” se è sì una Campagna di sostegno degli interventi di agricoltura familiare, è, tuttavia, soprattutto un movimento di responsabilizzazione dei consumatori sulla difesa della dignità dei lavoratori e sul diritto al cibo sano e di qualità per tutti. La Campagna promuove una rete di persone consapevoli che insieme sostengono le comunità rurali, oggi ancora più in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia e delle guerre, e richiedono politiche che promuovano sicurezza alimentare e salubrità dei cibi e il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, alle migrazioni e ai cambiamenti climatici. Tutti uniti per contrastare fenomeni ormai globalizzati come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie.
“A ventuno anni dal primo pacco di riso della Campagna Abbiamo riso per una cosa seria oggi siamo più consapevoli che ciò che sostenevamo allora e in questi anni è quanto mai fondamentale: cambiare modalità produttiva e logiche del mercato globale, soprattutto agroalimentare, e anche il nostro stile di vita. A questa certezza si aggiunge la lezione della pandemia: la indiscutibile precarietà non solo del sistema sanitario mondiale, ma anche di quello agroalimentare, oggi amplificata dalla crisi provocata da un anno di guerra in Ucraina e da tante altre guerre, che hanno aggravato la situazione alimentare di milioni di persone. La Campagna, quindi, non è solo un’azione di sostegno degli interventi di agricoltura familiare proposti dai nostri soci in tante parti del mondo ed in Italia, ma è soprattutto un grande movimento per ribadire che ciascuno di noi deve assumersi la propria responsabilità contro i prezzi imposti dalle multinazionali dell’agroalimentare, contro il caporalato, per contrastare i cambiamenti climatici e le cause che portano all’emigrazione di milioni di persone – ha sottolineato Ivana Borsotto, presidente FOCSIV –. I migliaia chicchi di riso, il cibo più consumato al mondo, dei pacchi della Campagna sono a testimoniare che si può ed urgentemente si deve cambiare il paradigma di crescita senza limiti che governa l’economia mondiale. È necessario attuare modelli di produzione basati sull’agroecologia, che tutelino l’ambiente, la biodiversità. Soprattutto si deve garantire l’accesso a tutti ad un cibo sano e difendere la dignità di chi lavora la terra. E che, soprattutto, garantiscano a tutti l’accesso ad un cibo sano e difendano la dignità di chi lavora la terra. Ma sono anche i testimoni del nostro impegno nel ribadire la necessità che il nostro Paese tenga fede all’impegno, preso 50 anni orsono in sede ONU, di raggiungere lo 0,7% per l’Aiuto allo Sviluppo. Oggi al solo 0,32%. Questo è il modo Focsiv di ridere per una cosa seria”.
Molti i volti, anche quest’anno, dei testimonial e degli amici che si sono uniti e condividono gli scopi della Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” ad iniziare da Elena Somaré, virtuosa dell’uso del suono primitivo del fischio, che ha musicato lo spot della Campagna e Cristina Bowermann, chef italiana. Sono coinvolti nella Campagna anche Luca Lombroso, meteorologo e divulgatore ambientale, Paolo Sottocorona, meteorologo de LA7, e i Cuochi contadini della rete di Campagna Amica, che sostengono con le ricette e gli showcooking del riso FOCSIV Coldiretti.