Egregio Direttore,
si legge sul portale di Regione Lombardia che anche a seguito dell’emergenza Covid-19, la giunta ha recentemente deliberato in merito a integrazioni e modifiche relativamente al programma di interventi a previsti dal cosiddetto “Piano Lombardia“: “per favorire la ripresa economica, avviando le prime opere sul territorio con un investimento di 400 milioni di euro”. Il Piano Lombardia è diviso in tre macro-ambiti: “con l’obiettivo di iniettare nell’economia lombarda risorse destinate ad attivare la filiera degli investimenti pubblici nel tentativo di accompagnare la ripresa economica del settore produttivo regionale colpito dagli effetti della pandemia”.
È bene inoltre sapere che: “fra il 2021 e il 2022 l’investimento regionale complessivo è cresciuto di 3,86 miliardi di euro destinati a Comuni, Province e altri enti della Lombardia. Grazie a questo ingente sforzo entro il 2027 saranno realizzati interventi per un valore complessivo di oltre 6 miliardi. Il programma non si limita ad interventi infrastrutturali ma prevede interventi in vari settori, anche in un’ottica green ed eco-sostenibile“.
In considerazione del fatto che saranno presto resi disponibili così importanti investimenti anche per lo sviluppo della montagna, i destinatari di tali significative risorse mi auguro non perdano l’occasione per fare la dovuta manutenzione, ad esempio, alle strade agrosilvopastorali esistenti che versano in molti casi in situazioni pietose e sotto gli occhi di tutti. Ritengo, infatti, sia questa la vera priorità, piuttosto che prendere la palla al balzo per aprirne di nuove che poi a medio termine farebbero la fine delle altre. Si accettano smentite ma non le temo visto che sono in giro sul nostro territorio da decenni, spesso documentando il degrado derivante dalla manutenzione insufficiente o del tutto assente, che genera negative conseguenze idrogeologiche e dunque ambientali ma anche e soprattutto scarsa sicurezza al transito: la cattiva o assente regimazione delle acque meteoriche, su strade e piste forestali, non è un segreto di stato, che favorisca i dissesti.
Ho invece letto che qualche amministratore locale, in presenza di un periodo di così abbondanti finanziamenti, ha gonfiato il petto sostenendo che quando passano al galoppo certi cavali bianchi – leggi palanche per i comuni – bisogna agilmente saltargli in groppa senza perdere le ghiotte occasioni fornite da bandi pubblici regionali, europei e, perché no, dal provvidenziale PNRR: quest’ultimo di più difficile attuazione soprattutto per i piccoli borghi in perenne carenza di personale anche tecnico da dedicare alla progettazione ma anche a tutte le conseguenti fasi di progettazione, appalto, assistenza ai cantieri e rendicontazione.
Si ricordino certi amministratori che i finanziamenti pubblici non devono servire solo a danneggiare definitivamente, con altro inutile catrame e cemento, l’Ambiente in cui viviamo ma a mantenere le strade in buono stato e facilmente percorribili, anche sulle nostre montagne, permettendo di curare al meglio prati e boschi e favorendo al contempo l’escursionismo turistico ma anche di intervenire in sicurezza caso di qualsiasi bisogno per la popolazione residente, oltre che per le spesso imprevedibili necessità ambientali oppure in soccorso di chi si è infortunato nell’esercizio di attività lavorative o sportive.
Meditate Gente, meditate.
Claudio Baruffaldi
Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)