IPERAL DI PASTURO. IL COMUNE APPROVA MA LA MINORANZA METTE IN GUARDIA SULLA NUOVA VIABILITÀ



PASTURO – Divenuto finalmente di pubblico dominio il “segreto di Pulcinella” della volontà di Iperal per costruire un proprio centro commerciale a Pasturo, lungo la Strada Provinciale della Valsassina (un interessamento mostrato dall’ormai lontano 2017), il Comune di Pasturo sta ora procedendo per permettere al Gruppo valtellinese della grande distribuzione organizzata di realizzare quanto pianificato. L’area individuata è la cosiddetta “ex Area Pigazzi” e si procederà con una iniziativa di rigenerazione urbana così come approvato dal Consiglio Comunale di mercoledì 28 giugno.

In quella sede sono state rese pubbliche anche le tavole del progetto di massima e lo schema di accordo tra la pubblica amministrazione e l’imprenditore. Su questi documenti si inseriscono le considerazioni della minoranza guidata da Marinello Manzoni, con particolare preoccupazione sulla sicurezza della Provinciale e la convivenza di due realtà imprenditoriali di grande richiamo di pubblico quali Iperal e Carozzi.

“Problemi, ma anche possibili soluzioni” scrive il consigliere, che si interroga inoltre sulla fretta di sbrigare le pratiche senza prendere i dovuti tempi per valutare ogni criticità.

Ecco la nota della minoranza, depositata in Comune e trasmessa anche alla Provincia di Lecco.

Dall’analisi delle tavole – interviene Manzoni – sono emerse irrisolte criticità progettuali, tali da ingenerare in sede applicativa problematiche di non irrilevante entità, attinenti non solo l’area privata oggetto di intervento, ma anche e soprattutto aspetti viabilistici, che non potranno che ripercuotersi sulla serena fruibilità della Strada Provinciale n° 62 della Valsassina, assoggettandone l’utilizzo a più seri pericoli e nuove complicazioni. Si osservi al riguardo l’innesto all’area privata dalla rotonda da realizzare lungo la Strada Provinciale“.

 

Alla corsia di ingresso – prosegue il capogruppo di minoranza – è affidata la duplice funzione di accesso sia al parcheggio Iperal che al ponte esistente che, valicando il torrente Pioverna, conduce alla proprietà Carozzi (sita in Comune di Barzio), dove la stessa ha area sufficiente per poter realizzare propri parcheggi in sostituzione/integrazione di quelli sin qui da lei utilizzati ma ormai di pertinenza Iperal e non più sua. Si badi che, nei momenti di maggior afflusso turistico, la sola Carozzi innesca un flusso veicolare (con correlata necessità di parcheggio) caratterizzato da una presenza contestuale dell’ordine di 200 autoveicoli. Il problema si pone perché, al momento, la proprietà Carozzi ha l’unico punto di transito, sia in accesso che in uscita, lungo quel ponte a corsia unica, con viabilità che dunque non potrà che svilupparsi a senso alternato“.

Orbene, quando i veicoli devono uscire ovviamente gli altri non possono che attendere il loro turno per entrare, e dove possono sostare se non lungo la Strada Provinciale, visto che la bretella di collegamento non può che ospitarne al massimo cinque o sei? E davvero qualcuno (e la Provincia in primis) può ritenere così pacifico e sicuro che plausibilmente un centinaio o più di veicoli abbiano a sostare lungo la Strada Provinciale, occludendone completamente la percorribilità, solo per favorire l’accesso ad una proprietà privata? Ma non solo“.

La planimetria progettuale sopra richiamata correttamente prevede la realizzazione di un marciapiede pedonale a lato di detta corsia a senso unico che porta al ponte sul Pioverna, ma, in prossimità dello stesso, il marciapiede si chiude a freccia e dunque i malcapitati pedoni, se non vogliono scendere la scarpata, guadare il torrente e risalire dall’altra parte, gioco forza debbono utilizzare quel medesimo ponticello a senso unico dunque percorso non solo da 200 autoveicoli in entrata e da altrettanti in uscita, ma anche da pedoni e carrozzelle, bimbi e biciclette, cagnolini e monopattini, con buona pace di ogni pur basilare principio di sicurezza“.

Ed ancora. Giunti dall’altra parte del ponte quegli stessi 200 autoveicoli in entrata ed altrettanti in uscita incroceranno altrettanti pedoni e carrozzelle, bimbi e biciclette, cagnolini e monopattini che tranquillamente passeggiano lungo la pista ciclo-pedonale che la Comunità Montana ha da tempo predisposto lungo l’argine barziese del Pioverna. Tutti contenti e soddisfatti?

I problemi su esposti – si domanda Marinello Manzoni – sono di tale insignificanza da poter essere tranquillamente ignorati da parte di una (o più) Amministrazioni Pubbliche predisposte al rilascio delle relative autorizzazioni? Parrebbe di sì, quantomeno per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale (ed i Consiglieri di Maggioranza) del Comune di Pasturo, che bellamente, sic et simpliciter, hanno approvato il punto in questione, impunemente rifiutando l’invito loro rivolto dai Consiglieri del Gruppo di Minoranza a soprassedere a detta immediata approvazione, semplicemente rimandandola di qualche settimana, ovvero dopo aver esperito ogni pur necessario chiarimento, presa di posizione ed impegno diretto da parte di tutte le figure che entrano in gioco con l’approvazione di siffatto progetto di rigenerazione urbana (e dunque non solo l’Iperal, che pur legittimamente cura i propri interessi e non quelli degli altri, ma anche la ditta Carozzi, la Comunità Montana, la Provincia ed il Comune di Barzio)“.

Perché, banalmente, la soluzione al problema c’è, anzi ce ne sono almeno due. E, non se ne abbia l’Amministrazione Comunale di Pasturo, basta farle valere quando si ha il coltello dalla parte del manico (cioè prima di licenziare il progetto con la propria approvazione) e non dopo, quando i buoi sono ormai fuori dalla stalla e dunque non hanno più motivo e/o necessità di sottostare alle tue vincolanti condizioni, ormai per loro non più cogenti!

Una prima soluzione è quella che pare pure evocata dalla tavola progettuale, ovvero che il ponte attuale possa servire solo come via di ingresso degli autoveicoli, e che gli stessi possano poi tornare sulla Strada Provinciale per opposta via, cioè collegandosi (con una pur misera bretella) all’esistente strada comunale barziese che, seppur bisognosa di adattamenti, già ora corre dalla sede della Comunità Montana verso il Ponte di Chiuso: si costituirebbe così un anello di percorrenza unidirezionale dall’entrata all’uscita, facilmente ipotizzabile il corrispondenza della rotonda di accesso alla Comunità Montana e tale da scongiurare ogni reciproco intralcio di percorrenza (con correlata opportunità di coinvolgimento del Comune di Barzio, per i conseguenti adempimenti)“.

Altra soluzione possibile è quella del raddoppio del ponte esistente (a cura ed onere della parte interessata), di nuovo ottenendo distinti percorsi di entrata ed uscita, e conseguentemente con possibili momenti di sosta ed attesa veicolare su aree private, e non già lungo la Strada Provinciale. In entrambi i casi con la contestuale creazione di una passerella pedonale a fianco del ponte riservato al traffico veicolare, né più né meno di come fatto, ad esempio, in corrispondenza all’accesso alla area di pertinenza della Comunità Montana“.

In ultimo – conclude Manzoni –, per ovviare al pericolo esponenziale indotto dall’assai più consistente accesso veicolare alla proprietà Carozzi in corrispondenza dell’inevitabile incrocio con il transito ciclo-pedonale sul versante barziese del Pioverna, una possibile soluzione è pure mutuabile da quanto già fatto in corrispondenza del Ponte di Chiuso, dove già è presente un sottopassaggio ciclo-pedonale alla Strada Provinciale: pur lasciando inalterato l’attuale percorso ciclo-pedonale, basterebbe realizzare una bretella (by-pass) che sottopassi il ponte veicolare ed utilizzabile nelle giornate di bel tempo e quando maggiore è il traffico veicolare, rendendo oltretutto più agevole l’accesso pedonale al bordo torrente (che peraltro già avviene anche per il tramite di scalette all’uopo predisposte). Palese che in caso di mal tempo (o al limite in caso di ondate di piena) l’utente potrà continuare ad utilizzare il percorso soprastante già esistente, atteso anche che, in tali evenienze, assai più ridotto sarà comunque pure il traffico veicolare a cui prestare attenzione“.

Problemi dunque, ma anche possibili soluzioni. Da affrontare, condividere e risolvere, e non già da ignorare fingendo che non esistano o che competano ad altri, demandandone pure la soluzione ad un futuro non altrimenti specificato, in tal modo facendo però inevitabilmente la figura dello struzzo, che, come noto, di fronte ai pericoli, nasconde la testa sotto la sabbia! Comportamento da struzzo, appunto, e non già da Pubblico Amministratore!”

RedPol

 

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