INCONTRO CON L’AUTORE. LA BIBLIOTECA DI BARZIO OSPITA LINDA SPANDRI E STEFANO SAVI



BARZIO – Due giovani autori e altrettanti volumi saranno protagonisti del weekend della Biblioteca Comunale di Barzio. L’istituzione con sede a Palazzo Manzoni ospita venerdì alle 17 la scrittrice e musicista mandellese Linda Spandri per presentare il suo ultimo romanzo “I fantasmi non nuotano“.

È invece un racconto autobiografico “L’odore dell’acido. La mia rinascita dopo l’aggressione” scritto dal milanese Stefano Savi che nel 2014, per un assurdo scambio di persona, venne aggredito sottocasa da Alexander Boettcher e Martina Levato i quali gli gettarono sul volto dell’acido solforico. L’appuntamento è sabato alle 17, sempre negli spazi della biblioteca.

I FANSTASMI NON NUOTANO – Linda Spandri
Cresciuta in orfanotrofio, Loreley Delle Monache è oggi un’avvocatessa alle prime armi, alle prese con ricordi confusi che riaffiorano senza un filo logico. Inaspettatamente, viene assunta dallo studio legale più prestigioso della città e inizia a collaborare con i titolari, l’algida Leona Camorani e suo marito Alan Scantini. La prima difesa che Loreley deve sostenere appare una causa persa in partenza: Gioele Schivi, giovane professore, è reo-confesso di un’aggressione alla figlia adolescente del dottor Setti, personaggio in vista, potente e specchiato. I conti, tuttavia, non tornano: manca un movente e inoltre Loreley si rende conto che, prima di chiudersi in un mutismo inspiegabile, Gioele ha mentito. Grazie all’ambiguo aiuto di Alan, scopre di avere una sorella gemella, la cui vicenda sembra intrecciarsi proprio con quella dello Schivi. Quando la matassa pare farsi troppo intricata e la verità sempre più lontana, Loreley incontra il signor Carlo, un vagabondo dalla psiche fragile: riuscirà ad aiutarla a far luce su tutti i punti oscuri del presente e del passato e a convincerla che i fantasmi non nuotano?

L’ODORE DELL’ACIDO – Stefano Savi
«Soltanto ora riesco a specchiarmi senza distogliere lo sguardo dalla mia immagine. In quel riflesso vedo un volto nuovo, ne scruto i dettagli e con le mani lo accarezzo lentamente. Sotto i polpastrelli percepisco una superficie ruvida: sono le cicatrici, i postumi di un gesto folle, la testimonianza della mia rinascita.» 2 novembre 2014: Stefano Savi, studente milanese, rientra dopo una notte trascorsa in discoteca con gli amici. Uno sconosciuto lo sorprende alle spalle. E uno strazio lacerante e implacabile, il suo volto è ricoperto da un liquido oleoso che non dà pace: acido solforico. Stefano tenta di ripulirsi, il dolore si fa sempre più acuto, le sue urla di paura rompono il silenzio della notte mentre il volto s’infiamma e la vista si affievolisce fino a sparire del tutto. Poi il risveglio in ospedale, dove resterà ricoverato per lunghi mesi. Stefano è stato vittima dell’agguato diabolico e insensato di Alexander Boettcher e Martina Levato, l’ormai famosa “coppia dell’acido”: somigliava in modo impressionante a uno degli ex fidanzati che lei doveva “annullare per purificarsi”. Per mesi non è più riuscito a riconoscersi in quel cranio nudo e pieno di cicatrici, ma dopo più di 50 operazioni per ricostruire il viso sfregiato e una maschera al silicone da portare 16 ore al giorno si è aggrappato alla vita. Ora che ha ritrovato quasi del tutto la vista e riesce finalmente ad accarezzare barba e capelli nuovi, Stefano può dirsi rinato. Ha dovuto abbandonare gli studi, ma ha iniziato a lavorare. E grazie alla grinta che gli hanno trasmesso i genitori, la nonna, il fratello gemello, può guardare con fiducia al futuro, senza dimenticare l’incubo che ha vissuto. “L’odore dell’acido” racconta la sua storia, una fonte d’ispirazione per tutti.

 

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