CREMENO – L’incontro con il ruralista Michele Corti ha suscitato notevole interesse nel pubblico di Villa Carnevali durante il secondo appuntamento con I Giovedì della Fucina, la proposta estiva dell’omonima associazione culturale attiva in altopiano.
Ripercorrendo cinque secoli di tradizione casearia valsassinese, Corti ha illustrato con dovizia di particolari e aneddoti lo sviluppo di un’arte leggendaria che grazie allo spirito imprenditoriale dei bergamini nostrani ha conquistato dapprima la bassa lombarda spingendosi nel tempo sino solide reti commerciali con l’estero, soprattutto Inghilterra e Stati Uniti.
Si sono ricordate le “super” vacche da latte, risultato della selezione operata nei nostri alpeggi, le produzioni domestiche di stracchini e il piccolo commercio dei caprini di Valtorta, le tecniche del bitto nelle relazioni con la Valgerola, la moda del gorgonzola e le lanche che ne destagionalizzarono la produzione sancendo la fortuna delle casere di Pasturo, Maggio e soprattutto Ballabio.
Alla relazione di Corti si sono aggiunte le esperienze e i ricordi di un pubblico partecipe e curioso, a dimostrazione di una memoria ancora viva nel tessuto sociale valsassinese.
C.C.
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