L’utilizzo dell’energia elettrica è qualcosa che si rivela fondamentale tanto per l’illuminazione della casa che per l’attivazione dei device elettronici, computer ed elettrodomestici in primis.
La sua produzione implica l’impiego di combustibili fossili e di molteplici sostanze che causano inquinamento. Emissioni alquanto tossiche, le quali comportano un impatto ambientale tutt’altro che irrilevante.
Ciò risulta sempre valido tranne che in un caso: quello che vede al centro l’adozione di fonti rinnovabili, decisamente più eco-friendly. Come mai? Principalmente per due fattori: la notevole presenza in natura degli elementi rinnovabili e il fatto che non risultano esauribili nell’immediato.
Il tema energia e ambiente è uno dei più importanti degli ultimi anni, anche perché molto è possibile fare per dare il proprio contributo a un consumo virtuoso e risparmiare sui costi in bolletta.
Sotto questo punto di vista si rivela fondamentale la scelta della tariffa, per la cui valutazione, ad esempio, è possibile confrontare le migliori proposte dei diversi gestori attraverso il comparatore energia elettrica di ComparaSemplice.it. Una volta verificato il proprio consumo mensile in kWh e compilato il form, il software elabora le opzioni più valide rispetto alla singola situazione. Per l’attivazione è possibile procedere direttamente dal portale, sia in autonomia, sia con il supporto di un assistente personale.
Così facendo i consumi vengono ottimizzati e si ha modo di contribuire alla sostenibilità del pianeta, a fronte di importi più contenuti per il portafoglio.
La produzione dell’energia elettrica in Italia
Per quanto riguarda la produzione dell’energia elettrica, l’Italia dispone di un buon numero di centrali addette a tale compito. Ciò significa che importa circa il 14% di quanto consumato.
Come viene gestita tale percentuale? Non è al momento chiarissimo, anche se è risaputo che buona parte viene importata dalla vicina Francia, dove l’energia elettrica viene ottenuta tramite le centrali nucleari presenti nel territorio.
Ricordiamo che l’Italia ha detto no al nucleare attraverso i referendum abrogativi del 1987, che hanno portato alla chiusura delle centrali in attività. Gli aventi diritto votarono in maniera compatta: al sì andò il 71,86% delle preferenze, a fronte di un quorum pari al 65,1%.
Tornando all’energia elettrica prodotta nel Belpaese, il 30-40% viene ottenuto tramite fonti rinnovabili, provenienti in larga parte dagli impianti idroelettrici. Seguono quelli fotovoltaici, eolici e geotermici.
Il 60% della produzione di energia elettrica è perciò realizzato attraverso fonti non rinnovabili importate dall’Estero: tramite gas, carbone e altri combustibili fossili. Il loro impatto sull’ambiente è davvero oneroso.
Conclusioni
L’energia elettrica di per sé non inquina direttamente sull’ambiente. I dispositivi elettrici che azioniamo nella vita di tutti i giorni, infatti, non producono vapori o fumi di scarico che contengono sostanze tossiche.
A causare un impatto così negativo è la produzione di energia. Pur essendo il Belpaese caratterizzato dall’ampia disponibilità di fonti rinnovabili, queste sono ancora utilizzate soltanto in minima parte: l’inquinamento è legato all’ampio uso dei combustibili fossili.
Per dare una svolta è necessario dunque cambiare le regole di base della produzione. Cittadini e imprese possono contribuire adottando abitudini virtuose di consumo, evitando gli sprechi e installando impianti fotovoltaici presso le strutture abitative, ma anche scegliendo la tariffa giusta.