Caro Signor Direttore di Valsassinanews,
siccome sono in ferie ho avuto più tempo da dedicare alle vicende per così dire politiche che in Valsassina hanno tenuto banco in queste ore e mi riferisco all’ultima assemblea della Comunità Montana che ho scoperto esiste ancora e ha rinnovato la sua giunta ma non so ancora il perché e per far che. Ad illuminarmi sono state le roboanti e anche un po’ ridicole esternazioni di due segretari politici che, ahiloro, sono assai poco rappresentativi.
Prima di scriverle ho letto e riletto le dichiarazioni dei segretari provinciali di Lega e Fratelli d’Italia che per davvero non mi volevo sbagliare di persona ma poi, a meno non si tratti di un improbabile caso di omonimia, sono proprio quel Daniele Butti che a suo tempo fece fuoco e fiamme sui giornali contro l’ardire del Mauro Piazza che scoprendosi “tuttodunbotto” leghista della prima ora aveva messo i piedi nel piatto più verde che ci sia e la poltrona del comando nella sede del carroccio in corso Martiri della Liberazione. Aveva pontificato, il Butti, anche a nome dei duri e puri del suo schieramento che mai e poi mai l’ultimo arrivato avrebbe soffiato il posto a chi, come lui, aveva così tanto lavorato per il bene del partito che la candidatura gli spettava di diritto ma sappiamo come è finita: si è rimangiato tutto e pure in fretta che diversamente, mi dicono i bene informati, lo rispedivano a Calolziocorte con l’ultimo accelerato di Trenitalia che un posto, per sua fortuna, non lo nega a nessuno neppure a chi dopo aver tanto pontificato e mostrato i muscoli si è ritirato in buon ordine facendo la figura della piccola e inutile comparsa.
Che dire poi dell’inesistente peso specifico del barbuto ma poco conosciuto Fabio Mastroberardino che si atteggiava a grande stratega della politica lecchese ma non più di qualche mese fa, alle elezioni regionali, è stato sonoramente “trombato” dal più efficiente e lavorone suo competitor, quello “Zampe” Zamperini che da allora non ha ancora smesso di brindare e se la ride alla grande. Al “Mastro” non gli va proprio giù che gli abbia soffiato lo scranno di consigliere regionale per i prossimi 5 anni almeno ma così è. Da che mondo è mondo, capita infatti ben di rado che il segretario del partito che in quel momento va per la maggiore sia surclassato e diciamolo, pure ridicolizzato, da uno dei suoi più stretti collaboratori che, lungi dall’essere improvvisato come il suo segretario politico, ha battuto il territorio provinciale che conosce a menadito e frequenta da molti anni e dunque lo ha abbondantemente sconfitto sul campo e non sul filo di lana.
Con questa autonomia operativa pari allo Zero e con questi bei risultati da esibire URBI ET ORBI, questi bei dirigentoni, chissà dove vogliono andare a parare!!
Ciò detto, del tutto onestamente, non si comprende infatti con quale credibilità personale e politica i due così poco rappresentativi e sedicenti “uomini politici” possano pensare che i cittadini della Valsassina abbiano l’anello al naso e credano che, viste le premesse, proprio loro sappiano offrire, cito testualmente: “alla cittadinanza amministrazioni stabili e caratterizzate da una visione unitaria e coerente. Una scelta che stanno “portando avanti con convinzione, soprattutto in vista delle amministrative del 2024 che porteranno al rinnovo di 49 Comuni della nostra provincia”. Se si considera che ieri sera erano assenti in assemblea 8 comuni e che difficilmente queste amministrazioni staranno alla finestra prima della tornata elettorale dell’anno prossimo, c’è da chiedersi se a breve non ci saranno novità nello scenario politico Valsassinese e della Riviera. Torneranno presto a Canossa o li attendono altre figuracce come hanno recentemente collezionato a Lecco.
Solo chi pecca di beata ingenuità e ha le fette di salame sugli occhi non ha ancora compreso o fa finta di non capire che il vento è cambiato e un ciclo sta per terminare anche nella asfittica Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera. Di qualcosa hanno avuto sentore l’altra sera in assemblea quando e come già detto mancavano all’appello 8 rappresentanti dei comuni del territorio e qualcuno fra i presenti ha fermamente dissentito. Certamente questi sindaci non se ne staranno con le mani in mano ai margini dell’assemblea comunitaria che lo scontento e il mugugno stanno crescendo. Di sicuro non hanno alcun timore reverenziale nei confronti di chi, politicamente parlando, comincia a sentire che gli balla la sedia sotto le terga.
Alle prossime elezioni amministrative del 2024 l’attuale maggioranza non potrà ancora confidare sull’astensionismo al 60% e sulle diffuse “monoliste” dove per primeggiare basta raggranellare il 40% dei cittadini che si recano alle urne.
Il vento sta cambiando, se ne facciano una ragione.
Un cittadino in ferie