ALTA VALSASSINA – Diamo spazio a un intervento social che in queste ore ha alimentato interessanti discussioni tra sportivi e amanti della natura.
Oggetto della riflessione è la cicliovia “Transorobica occidentale“, imponente progetto della Comunità Montana nostrana che consentirà di percorrere in bicicletta i monti da Colico al Resegone. A parlare è Livio Combi, sportivo e figura di riferimento per la disciplina dello sci d’erba sia in Valle sia in azzurro, che si chiede – con tanto di documentazione fotografica – che senso abbia un così ingente dispendio di risorse economiche se non accompagnato dalla necessaria manutenzione.
Una storia all’italiana insomma, di cui anche la nostra Valle ha già avuto esempi clamorosi ma non sembra aver imparato la lezione.
Bellissimo per chi ha progettato tutto questo, parti da Colico e arrivi al Resegone. Sulla carta uno spettacolo, ma chi l’ha progettata ci dovrebbe anche pedalare.
Una ciclovia destinata a sparire molto presto.
Sono passati solo due anni dall’apertura del tracciato Artino-Laghitt, e già la ciclovia si sta trasformando in un single track per esperti. Le marmotte fanno buchi nel tracciato, gli arbusti crescono rigogliosi, a monte frana, a valle cresce l’erba copiosa, e l’acqua si canalizza scavando, portando via la terra lasciando i sassi in bellavista e moltissima ghiaia.
Lo stesso vale per la discesa dalla bocchetta di Agoredo direzione Lares Brusa, fatta quest’anno, sta diventando un canale dell’acqua.
Perché?
Non è sufficiente allargare i sentieri spostando le zolle, bisogna dare le pendenze giuste per l’acqua e fare i canali di scolo.
Perché buttare soldi nel fare senza prevedere la manutenzione? Da ciclistica ero molto contento nel vedere tutti questi investimenti per le bici, ma così, no!
Amministratori, politici, progettisti, imprese realizzatrici dell’opera, prendiamo una bici e andiamo a farci un giro.
Che peccato, se qualcuno non si attiverà, ci sarà solo il nome della ciclovia, con l’ennesimo spreco di soldi.
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