Ieri una mia paziente, per prenotare una scintigrafia ossea, ha dovuto andare di persona allo sportello del reparto di medicina nucleare e quindi farsi 40 km in andata e 40 km in ritorno, perché è stato impossibile prenotare online o per telefono.
E questo la dice tutta sull’efficienza e la modernità del Sistema Italia.
Ovviamente, oltre al disagio, bisogna considerare il costo del carburante, l’inquinamento (tanto caro ai gretagreen), il tempo perso e l’intasamento inutile della mitica Regina, già al collasso in questi tempi per il traffico normale e turistico.
Da notare che la paziente si è potuta muovere con la propria auto, ma ci sono persone che non si possono muovere in autonomia e devono dipendere dal traporto pubblico (altra nota dolentissima) o da qualche amico o parente, quindi con disagi supplementari.
La paziente, quando è arrivata allo sportello, si è sentita rispondere che il primo posto disponibile è tra oltre due mesi!
Qui scatta la fin troppo facile e inconcludente indignazione (siamo tutti molto bravi ad indignarci) sui ritardi del Sistema Sanitario Nazionale.
Io vorrei superare questa classica reazione e andare oltre e chiedermi il perché.
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