QUEL “PASTICCIACCIO BRUTTO ALLA PREMANESE” SUL BANDO VALLI PREALPINE. TRA SORPASSI A DESTRA E VOLPI IN PELLICCERIA



PREMANA – Ci voleva la perizia e la costanza di Massimo Sertori per risolvere il pasticciaccio brutto di Premana sul Bando valli prealpine.

Antefatto: quando in Valle regnava ancora la pax politica, si fece un accordo che prevedeva che i Comuni non beneficiari dei “fondi Aree interne” presentassero un progetto sul Bando di cui sopra, l’unico che avrebbe dovuto arrivare in Regione Lombardia dalla Valsassina e quindi con maggiori possibilità di successo. Il tutto gestito dalla Comunità Montana.

Accadde invece che, sotto la regia di quell’abile tessitore di Giovanni Gianola (lo stesso che ha recentemente relegato Premana in un angolo politico della Comunità Montana) l’amministrazione premanese, zitta zitta, presentasse un secondo progetto che la vedeva capofila assieme ad altri Comuni che si sono (ingenuamente?) accodati. Morale: quando escono le graduatorie del bando, entrambi i progetti valsassinesi risultano non finanziati.

Quando si dice la capacità di un territorio di coordinarsi…

La cosa lascia di stucco anzitutto il presidente della CM Fabio Canepari, che in quel periodo, pur vedendo spesso il sindaco Elide Codega che sedeva allora nella sua giunta, non era stato informato di nulla. E vede contrariato Mauro Piazza – che si era speso per una soluzione unitaria riuscendo anche ad estendere, nel frattempo, le Aree interne a tutti i Comuni prima di allora esclusi, in modo tale che anch’essi potessero beneficiare dei fondi dedicati al prossimo giro di finanziamenti.

Un fatto che certamente ha contribuito all’allontanamento definitivo tra il sottosegretario regionale lecchese e una parte dell’amministrazione di Premana – passata armi, bagagli e pretese sotto le insegne di Fratelli d’Italia.

Il finale di questa storia di silenzi e campanilismi lo ha scritto, come dicevamo, il potente assessore regionale alla Montagna che, raccogliendo le insistenze di Piazza su input degli amministratori, è riuscito a scorrere le graduatorie del Bando valli prealpine, trovando fondi per finanziare salomonicamente entrambi i progetti, con un’iniezione di ben 5,3 milioni di euro per il territorio valsassinese (in realtà c’è anche una parte riferibile alla Comunità Montana della valle San Martino).

Insomma, tutto è bene quale che finisce bene. Fino al prossimo tentativo di sorpasso a destra di chi si ritiene sempre furbo come una volpe.

E rischia puntualmente, come diceva Andreotti, di finire in pellicceria.

Il Lasco

 

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