Nel Vangelo di oggi Gesù ci parla del Regno di Dio attraverso la parabola dei pescatori che gettano la rete per pescare. Sappiamo che ogni parabola ci parla con proprietà di uno o più aspetti della realtà che vuole significare, ma non di tutti: la parabola di oggi mette in evidenza due momenti nei quali si realizza il Regno di Dio: il momento dell’annuncio e della proposta, e quello del giudizio.
La rete dei pescatori gettata su tutti i pesci dice come l’annuncio e la proposta del Regno dei cieli è per tutti gli uomini: la larghezza di quel gettare le reti esprime la mancanza di pregiudizi da parte di Gesù nell’annunciare il Regno e nell’invitare gli uomini a entrarvi; dovrà essere così anche la larghezza dell’annuncio da parte della Chiesa.
Non sta a noi giudicare a chi rivolgere la proposta del Regno: tutti hanno diritto a riceverla, e questo risponde alla volontà di Dio: dice Gesù: “Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori”.
Ma in cosa consiste questo Regno?
Regno di Dio è partecipare alla vita di comunione che c’è in Dio, insieme agli altri uomini e come ce l’ha manifestata Gesù nella sua vita terrena.
Tutto questo corrisponde al nostro desiderio? O, più semplicemente: ci piacerebbe vivere così?
Non fermiamoci a “gli altri però non sono così”, ma mettiamoci in cammino, avendo come modello Gesù.
Essere nel Regno di Dio vuol dire, con il linguaggio delle parabole, abitare nella casa del Padre, che è molto di più che essere compresi nei muri delle chiese: è abitare nel cuore del Padre e avere i suoi stessi sentimenti.
Verrà poi il secondo momento del giudizio evidenziato dalla parabola, quello del giudizio: ma non sta a noi giudicare.
Gesù stesso, interrogato se “Sono pochi quelli che si salvano?”, non rispose alla domanda, ma mise in guardia, invitando alla responsabilità e alla vigilanza.
Dobbiamo vivere questo tempo: con l’impegno di una vita giusta e buona davanti a Dio;
con la gioia che altri vengano approvati da Dio (da cui deriva la riconoscenza e la stima per il loro esempio e il loro aiuto), e con il desiderio che tutti si salvino (come diciamo nel Rosario: “Porta in cielo tutti le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia”).
Con la prima domenica di Avvento (12 novembre) il commento al Vangelo sarà fatto da don Stefano Colombo che risiede alla Casa Paolo VI di Concenedo. Qualora qualcuno desiderasse ricevere ancora il commento di don Gabriele lo può contattare a questo indirizzo email: dgcarena@alice.it. Grazie per la collaborazione di questi anni e a chi mi ha seguito.
Don Gabriele
Vicario parrocchiale