I vari account di Facebook, Instagram, Google, X/Twitter, Amazon, WhatsApp, WordPress ecc.. sono un po’ come una cassaforte, infatti conservano foto, documenti, informazioni personali e tutti questi sono file che fanno gola agli hacker.
Per aumentare la sicurezza di queste casseforti la prima cosa da fare è usare una password diversa per ogni account: non sempre la stessa, crearla “strana” e non il solito nome proprio o il codice 1234, ma password con lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli (!$%&/.,….), e annotarla da qualche parte (ma non nello smartphone!).
La seconda cosa da fare è l’attivazione della verifica in due passaggi, che è disponibile per quasi tutti gli account e funziona un po’ come gli OTP di accesso ai servizi di home banking. Per poter accedere ad un account, oltre alla solita password, va inserito un codice che viene inviato tramite SMS o in altro modo. Alcuni account utilizzano altri metodi più sicuri e comodi, come i più noti Google Authenticator o Microsoft Authenticator. Queste App generano un codice a tempo da inserire per accedere all’account. La procedura è diversa a seconda dei vari account ma di solito è sempre tra le impostazioni di sicurezza.
Ho preso in esempio Google Authenticator, Facebook e WhatsApp, ma anche gli altri (Instagram, X/Twitter ecc ecc) sono simili. Per attivare o gestire l’autenticazione a due fattori su Facebook con Google Authenticator, occorre prima di tutto scaricare l’app Google Authenticator dal proprio store (Play Store o Apple Store), installarlo e seguire le semplici istruzioni. Per chi ha Android, dopo aver scaricato l’app, è sufficiente aprirla e cliccare su “continua come ….…..@gmail.com”.
Poi, in Facebook, cliccare su “impostazioni”, “centro gestione account”, “password e sicurezza” e poi su “autenticazione a due fattori”, e da lì scegliere “app di autentificazione”. Una volta inserita la vostra attuale password, si potrà scegliere il metodo di sicurezza che si vuole aggiungere.
Le tre opzioni sono:
1. chiave di sicurezza su un dispositivo compatibile;
2. invio di codici di accesso tramite un app di autenticazione di terzi;
3. invio di codici sul tuo cellulare tramite messaggio di testo (SMS).
Tramite la seconda opzione “Invio di codici di accesso tramite un app di autenticazione di terzi”, viene attivata l’opzione per l’uso tramite app di autentificazione, come Google Authenticator. Seguire le semplici istruzioni che vengono mostrate per attivarlo. In questo modo, chi dovesse accedere a Facebook da un nuovo dispositivo (smartphone, tablet, PC o altro), dovrà possedere, oltre alla solita password, anche il codice generato da Google Authenticator e che varia ogni minuto. Tale codice è vostro e NON VA INVIATO A NESSUNO! Accade spesso infatti che qualche estraneo ve ne faccia richiesta ma si tratta certamente di un tentativo di sottrazione dell’account. Questo codice non va inserito tutte le volte che si accede a Facebook ma solo quando lo si fa da un nuovo dispositivo.
WhatsApp ha l’opzione di “verifica in due passaggi” integrata , non servono quindi app aggiuntive. L’attivazione è semplice: aprire WhatsApp, andare nel menù (tre pallini in alto a destra), andare su “impostazioni”, poi su “account” e su “verifica in due passaggi”.
È sufficiente cliccare su attiva, inserire un codice di 6 cifre (inventandolo e annotandolo da qualche parte) e aggiungere la vostra email. Così facendo vi mettete al riparo da eventuali tentativi di furto account. Questo PIN vi verrà richiesto ogni tanto quando accedete a WhatsApp e servirà anche quando si cambia telefono per poter trasferire l’account da un telefono all’altro.
Purtroppo le truffe aumentano sempre più.
Fate attenzione ai vari messaggi che vi chiedono codici, che vi comunicano dell’uso della vostra carta di credito all’estero e attenzione ai link presenti nei messaggi.
La stessa attenzione va data anche alle email: verificate sempre il mittente e soprattutto come è scritta l’email del mittente; verificate anche quello che c’è scritto nel testo dell’email, che spesso contengono errori d’ortografia ben evidenti e questo è un indizio che deve far sospettare si tratti di una mail ingannevole.
Rispondere di premura ad un messaggio “ambiguo”, può costare caro. Il mezzo migliore per proteggersi, è fare attenzione a quello che si fa.
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