A me piace moltissimo la capacità di Giovanni Battista di rimandare a Gesù. Il suo evitare a tutti i costi di fermare coloro che lo cercano e lo frequentano alla sua parola e alla sua persona. Come se dicesse con tutte le sue forze e con tutto se stesso: è a lui che dovete guardare, è Gesù che dovete ascoltare e seguire, è lui che vi battezza nello Spirito Santo.
Costantemente Giovanni ha detto: io sono la voce, Gesù è la Parola; io sono il messaggero, Gesù è il Vangelo, la buona notizia; io preparo la strada, Gesù è la via e la meta; io sono un grido che scuote, Gesù è il perdono; io sono ombra, Gesù è la luce; io sono l’amico dello sposo, lo sposo è Gesù; io battezzo con acqua, Gesù è la salvezza e battezza con lo Spirito Santo.
Non è facile essere cosi determinati e così liberi.
Non è facile essere trasparenza di Gesù, riflesso della sua immagine.
Non è facile accompagnare all’incontro con Gesù pronti a tirarsi da parte, a sparire.
Ma se non succede così combiniamo solo disastri, daremmo sempre e solo agli uomini ciò che non serve alla loro gioia, alla loro salvezza. Daremmo sempre meno di ciò che lo stesso Signore Gesù ci chiama a dare e ci ritiene capaci di dare: la Sua Parola, la Sua vita, la Sua salvezza!
Potremmo anche attirare a noi tanta gente, potremmo essere indicati come “grandi” ma non faremmo nulla di importante per il regno di Dio.
Anche noi, come Giovanni Battista, dobbiamo essere capaci di incendiare i cuori, di far venire voglia di camminare, di cambiare vita.
Dobbiamo riuscire a raccontare qualcosa di nuovo, di diverso, qualcosa capace di suscitare desideri, speranze. Dobbiamo riuscire a donare coraggio per scelte impegnative. Ma tutto questo deve portare a Gesù, solo a Gesù.
Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo