PARTIGIANI DELLA PIANCA: TANTI CITTADINI PER RICORDARE I FUCILATI



ALTOPIANO – La Valle non dimentica gli omicidi nazifascisti del 31 dicembre 1944 e a 79 anni da quei fatti l’Anpi sezione Valsassina del presidente Angelo Pavoni ha rinnovato il ricordo dei partigiani fucilati contro il muro del cimitero di Maggio e di Barzio.

Mai così tanti partecipanti, specialmente a Barzio, nonostante le condizioni meteorologiche non certo clementi. Oltre ai sindaci di Barzio, Cremeno e Cassina Valsassina, presente il segretario provinciale del PD Manuel Tropenscovino, ballabiese, e il consigliere comunale di Lecco Alberto Anghileri in rappresentanza del sindaco del capoluogo. Intervenuti anche il senatore della Repubblica Tino Magni, la più alta carica elettiva del nostro territorio, e Diego Olivelli, nipote del beato Teresio Olivelli a cui è dedicata la piazza di Cassina.

Il 30 dicembre 1944 partigiani della 55° Brigata F.lli Rosselli e della ex 86° Brigata Issel – molti dei quali provenienti dalle fabbriche di Sesto San Giovanni, Monza, Cinisello Balsamo – trovano rifugio al Baitone della Pianca, sui monti tra la Valsassina e la Val Taleggio alla Culmine di San Pietro. Con loro un gruppo di operai di Dalmine in fuga dalla pianura perché ricercati, un radiotelegrafista inglese e l’interprete. Quella notte uomini della brigata Nera “Cesare Rodini” al comando del capitano Noseda catturano 36 partigiani. Franco Carrara “Walter” comandante della 55° Rosselli viene ucciso mentre tenta la fuga. I partigiani catturati, legati ai polsi, vengono condotti a piedi a Introbio per l’interrogatorio. Il giorno dopo Leopoldo Scalcini “Mina” comandante della 86° Issel viene torturato e ucciso. Sempre il 31 dicembre tre partigiani vengono fucilati al cimitero di Maggio, undici a Barzio. Tra loro i monzesi Silvio Perotto, Mario Pallavicini, Giuseppe Pennati

 

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