PONTE TIBETANO, PARLA IL SINDACO BUZZELLA: “QUANTE INESATTEZZE, SIATE UMILI E SARETE I BENVENUTI IN VALVARRONE”



Ho atteso qualche giorno per vedere come evolvesse la discussione sul progetto di valorizzazione delle miniere di Lentreè e dell’annesso ponte tibetano e mi permetto a questo punto di fare alcuneosservazioni.

Il tutto nasce da un articolo apparso su “Salire,“ scritto da 3 aspiranti Operatori Regionali TAM. L’articolo è critico verso i ponti tibetani e in particolare contro quello da realizzare in Valvarrone.

Dopo aver fatto un’analisi storica e socioeconomica della Valvarrone, gli stessi propongono, se ho ben capito, la realizzazione/recupero di un lungo itinerario alternativo sul versante esposto a nord della valle, partendo dalla stazione di Dervio. Sarà questo sentiero nel “NULLA” a cambiare le sorti della Valvarrone?

Nell’articolo si lamentano che il ponte verrà costruito sopra un corpo franoso, niente di più falso! E peccato che la loro geniale pensata, di corpi franosi ne attraversa diversi – uno ben visibile pure dalla finestra di casa mia. Peccato, che già esiste il percorso ecomuseale di mezza costa, di cui è stata recentemente rifatta la segnaletica ed è già ben connesso con il sentiero del viandante. Peccato per loro che grazie al progetto Trans-Orobiche, la vecchia mulattiera, utilizzata oltre cent’anni fa dai minatori e dalle povere donne che trasportavano il feldspato con la gerla, è stata e sarà ancora oggetto di recupero sempre nell’ambito della rivalutazione delle miniere di Lentreè – dico miniere, perché il feldspato è un minerale pertanto trattasi di miniera.  D’altronde è un dettaglio tecnico che può sfuggire ai non addetti ai lavori!

Non mi dilungo, oltre a segnalare le varie “inesattezze” scritte, faccio solo un appello a informarsi prima onde evitare di pubblicare informazioni non esatte e distanti dalla realtà che infondono un’idea distorta in chi legge! Che poi commenta a sproposito su Facebook!

Certamente è vero che in Valvarrone come in tutte le valli delle Alpi e Appennino e le aree interne in genere, i servizi non sono gli stessi di quelli che vengono offerti in città. Ci serviva proprio uno studio! non l’avevamo capito! Comunque noi con grande fatica cerchiamo di mantenere gli ambulatori con la presenza di un medico, di un dispensario farmaceutico proprio a Tremenico, una scuola dell’infanzia e primaria a Vestreno, tra l’altro con numeri in crescita. Grazie alla Strategia Aree Interne in questi anni è stato preservato e implementato il trasporto pubblico. Abbiamo “efficientato” il municipio (riconoscimento GSE) con anche l’installazione di una caldaia a cippato – energia rinnovabile – eliminando quella a gasolio, favorendo la filiera del bosco –  lo stesso faremo per le scuole e per l’ex municipio di Tremenico sede dell’ufficio postale, sede dell’ecomuseo, ambulatorio e dispensario. Etc etc. Non voglio annoiarvi. La strategia proseguirà fino al 2027, cercheremo di migliorare i servizi e compatibilmente di darne di nuovi.

Per quanto riguarda la Strada Provinciale 67, cosa dire? In alcuni tratti è in pessime condizioni. Stiamo sempre interloquendo con la Provincia, ma purtroppo questa spogliata delle risorse dalla scellerata legge Del Rio fa quello che può.

Per il citato digital divide comunico che a breve sarà attiva la fibra ottica in località Introzzo e posata nel resto del Comune, il 5g funziona benissimo, piuttosto pensate alla Brianza dove in certi posti neanche c’è “campo” per telefonare.

Proseguendo, mi chiedo se i tre aspiranti siano mai venuti a Tremenico a visitare il nostro Museo multimediale Cantar di Pietra? Dove oltre alle varie tradizioni, vengono rievocate le abitudini e le fatiche dei nostri minatori. Abbiano visitato le opere della frontiera nord recuperate sul monte Legnoncino, Roccoli Lorla e Artesso? Abbiano comprato il formaggio dai nostri alpeggiatori. Siano venuti ai mercatini di Natale in cantina, alla festa della castagna e alle altre manifestazioni? Abbiano mai assaggiato il biscotto fatto con farina di castagna, la birra di castagna – progetto ‘Caravina Reloaded’ – etc. etc???
Spero di sì… per loro lo dico.

Il progetto di valorizzazione delle miniere, che vede la Comunità montana come capofila, non è un segreto gestito nelle segrete stanze, ma era scritto a chiare lettere nel nostro programma elettorale. L’estate scorsa durante la festa dei giovani a Tremenico è stato presentato un bellissimo video che illustrava il progetto, l’idea. Alla gente della Valvarrone non l’abbiamo di certo tenuto nascosto. Tra l’altro per video e allestimenti si stanno coinvolgendo alcuni cittadini e volontari. Quando avremo i progetti definiti dell’intera operazione li presenteremo ai nostri cittadini. Le varie criticità rappresentate le abbiamo già valutate e stiamo pensando e progettando le varie soluzioni, anche per la gestione. Il progetto nel suo complesso dovrà ottenere le autorizzazioni dagli Enti preposti. È un progetto complesso, con alcuni ostacoli? Certo, chi lo nega? Creerà qualche posto di lavoro e l’apertura di qualche attività commerciale? Ritengo di sì. Riusciremo a fare sistema con l’Orrido di Bellano e il Borgo di Corenno? Sicuramente!

Detto ciò, il fatto che questo modello di sviluppo non possa piacere, non mi sorprende, ognuno ha la propria rispettabile idea. Ma la cosa che mi urta è il voler imporre con supponenza un solo pensiero, quel famoso pensiero unico a cui danno fastidio pure le CROCI SULLE VETTE! Vi ricordate?

Sulla questione dei soldi pubblici o privati meglio tralasciare! Prima erano il perno della polemica, poi si glissa, importante che ora sia chiara.

Mi permetto di segnalarvi la risposta di un consigliere del comune di Sellano, in Valnerina, Umbria, pubblicata sul Blog del sig. Luca Rota. Roberto Battista raccontando la coraggiosa impresa, fa una bella ed equilibrata analisi di quella che è la situazione dei piccoli comuni, con un destino quasi già segnato, ma che grazie a un’iniziativa simile alla nostra, ha riacceso la speranza per un futuro,  un futuro migliore. Leggete, leggete, questa è vita reale, non è accademia non è teoria campata per aria!

Tornando a noi. Io ho fatto il sindaco per quasi due mandati a Introzzo poi a seguito della fusione (per quello che è un Comune “sparso” … – forse non si era capito!) dal 2018 al 2023, il primo mandato a Valvarrone, poi ho deciso, di ricandidarmi unicamente perché c’era e c’è un gruppo di amministratori, di associazioni, di volontari e di cittadini che mi ha convinto e mi supporta. Da soli non si va ovviamente da nessuna parte! Fare il sindaco e l’amministratore a Valvarrone come in altri piccoli comuni di montagna è forse più difficile e impegnativo e vuol dire oltremodo sacrificare la famiglia, e il proprio tempo libero. Cellulare acceso h24, correre di notte a spalare fango e gestire le emergenze, pulire sentieri e strade, prendersi in carico i vari casi sociali etc. Ordinaria amministrazione. Certo non tutto riesce perfetto, a volte si sbaglia. Le critiche non mancano, a volte qualche lode. Il confronto con il cittadino è diretto.

Quindi per favore prima di denigrare, di gettare delle ombre su un’amministrazione comunale, di porre il dubbio sulle capacità dei suoi rappresentanti, cercate di conoscere le persone, le loro comunità, la loro storia, la loro vita, imparate a  portare un po’ di rispetto per quei pochi che si mettono in gioco, …! Poi criticate, proponete, consigliate. Siate umili e sarete i benvenuti in Valvarrone”.

Luca Buzzella
Sindaco Comune di Valvarrone

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