PIANI DI BOBBIO (BARZIO) – Si è chiusa oggi, domenica 7 aprile, la stagione invernale dei Piani di Bobbio.
Tempo dunque di bilanci, che VN trae interpellando direttamente la società di gestione degli impianti del principale comprensorio sciistico valsassinese, oltre che di altre stazioni turistiche tra la Valle e i Piani d’Erna.
A rispondere alle nostre domande Massimo Fossati, amministratore unico dell’ITB – Imprese Turistiche Barziesi.
In primis, totale delle presenze e differenza con la scorsa stagione.
“Quella appena conclusa è stata una buona stagione. Abbiamo aperto gli impianti da sci il 3 dicembre dello scorso anno e abbiamo concluso oggi, 7 aprile. I giorni nei quali il meteo ha impedito il regolare funzionamento sono stati 4-5. Due per il vento prima di natale e 2-3 alla fine della stagione per il forte vento e le fortissime precipitazioni nevose/pioggia. I primi ingressi gestiti dal nostro comprensorio hanno sfiorato le 400.000 unità“.
Cinesi e stranieri in genere?
“Tanti gli stranieri, non solo asiatici. I cinesi sono stati tanti ed in incremento rispetto alla scorsa stagione”.
Qualitativamente, invece, che annata è stata?
“La nostra offerta turistica è stata buona, ma dobbiamo assolutamente migliorare. I problemi più gravi sono relativi alla gestione della logistica per raggiungere gl’impianti. Purtroppo non riusciamo ad identificare quale progettualità possa essere gradita dalla comunità barziese per risolvere l’ormai annoso problema della mancanza di parcheggio per i turisti e gli sciatori che vogliono raggiungere le nostre montagne. Noi siamo disponibili a valutare qualsiasi proposta. Troviamo miope non pensare che il prolungamento della cabinovia fino al fondovalle possa essere una soluzione“.
Servizi che hanno avuto apprezzamento?
“Nonostante i turisti di giornata continuino a dimostrare di gradire la nostra offerta, ci dobbiamo rendere conto che la concorrenza è agguerrita e pronta ad approfittare delle nostre criticità. Il mercato turistico montano è fortemente competitivo, non possiamo non cercare di trovare una soluzione a questo enorme problema. I bus della neve e da gennaio anche il treno della neve hanno dimostrato di essere un prodotto molto apprezzato e con enormi margini di crescita. Questo approccio turistico basato su trasporti collettivi permette di abbassare considerevolmente il “carbon footprint” relativo alla pratica dello sci. Anche questi sistemi di trasporto necessitano comunque di strutture e logistica adeguata”.
Fuori da Bobbio, cos’ha funzionato di più?
“Artavaggio, quando abbiamo avuto neve a sufficienza per calpestarla e permettere utilizzo di bob e slitte, ha avuto presenze di tutto rispetto. Mediamente mille persone/giorno durante i week end. Erna in inverno ha presenze poco significative, ma sicuramente avrà un afflusso importante durante il periodo estivo. Poco significative le presenze purtroppo anche a Pian delle Betulle dove la situazione e le richieste logistico-ambientali-residenziali non permettono una visione imprenditoriale che preveda investimenti sugli impianti a fune. Questa è una nostra considerazione. Riscontriamo positivamente comunque che pare che altri “imprenditori”, forse più capaci, saranno in grado nel prossimo futuro di trovare la ricetta corretta per lo sviluppo impiantistico in Alta Valle”.
Infine, parliamo degli importanti lavori in arrivo.
“In futuro abbiamo in programma importanti investimenti. Se verrà confermato il contributo ministeriale per la sostituzione della telecabina – che ormai ha superato i 30 anni di vita -, alla fine della prossima stagione partiremo con questo investimento quantificabile in oltre 20 milioni. Contestualmente, stiamo progettando il nuovo rifugio all’arrivo della telecabina che dovrebbe comportare un ulteriore investimento di circa 5 milioni. Riapriremo per la stagione estiva sabato 1 giugno”.
Intervista di Rino Malgari
per Valsassinanews