Dubbi e interrogativi sul futuro delle e-cig monouso nel Vecchio Continente
Sono sempre di più i Paesi europei che hanno scelto di proibire la vendita e l’acquisto delle sigarette elettroniche usa e getta (https://www.svapoebastapro.com/1444-sigarette-elettroniche-usa-e-getta-puff-ingrosso) o che comunque sono in procinto di prendere questa decisione.
Il mercato del vaping e le sigarette usa e getta
In base ai numeri resi noti da poco tempo dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il mercato del vaping è coperto per circa un quinto dalle sigarette elettroniche usa e getta. La sensazione degli addetti ai lavori, però, è che si tratti di un dato momentaneo, e che la situazione possa cambiare in maniera significativa da un momento all’altro. Certo è che i numeri attuali sono più che impressionanti, soprattutto se si tiene conto del fatto che il boom commerciale dei dispositivi usa e getta è molto recente, risalente a circa due anni fa. Lo scenario attuale è animato da conflitti e contraddizione, che riflettono i pareri che si registrano nell’opinione pubblica: da una parte ci sono i salutisti, dall’altra parte chi è a favore delle e-cig monouso. Ma qual è l’oggetto del dibattito? Semplice: i salutisti, che sono spesso animati anche da uno spirito ambientalista, preferirebbero che le sigarette elettroniche usa e getta venissero vietate, in modo da tutelare l’ambiente; dall’altro lato, c’è chi ritiene che questi dispositivi siano uno strumento efficace nel processo di cessazione, e in buona sostanza utili a far sì che i fumatori abbandonino le sigarette tradizionali.
Le soluzioni della politica
Più chiare sembrano, invece, le idee in proposito della classe politica in tutta Europa, alla luce di quella che può essere considerata una vera e propria rivoluzione, anche dal punto di vista culturale oltre che sul piano economico e politico. Manca poco ormai alla direttiva europea in virtù della quale verranno messi al bando tutti i dispositivi elettronici privi di batterie che possano essere sostituite (e in questa categoria rientrano anche quasi tutti gli smartphone in vendita al momento), e nel frattempo diversi governi nazionali hanno avviato un iter finalizzato all’introduzione del divieto di commercio delle e-cig monouso. I pionieri in questo senso sono stati i britannici, che possono essere considerati dei modelli di riferimento sotto il profilo sanitario. Va detto, però, che gli inglesi stanno adottando delle misure draconiane sotto il profilo normativo, con una gamma di restrizioni molto severe potenzialmente in grado di causare danni anche gravi a tutto il settore del vaping. Il primo ministro Sunak, in particolare, già qualche tempo fa si era esposto a proposito dell’opportunità di proibire il commercio delle e-cig monouso; in effetti tale provvedimento è stato accolto in Parlamento ed entrerà in vigore a partire dall’inizio del prossimo anno. Sulla scia dell’Inghilterra, anche i “cugini” gallesi e scozzesi hanno seguito la stessa tendenza, rendendo noto a propria volta che anche loro proibiranno le sigarette elettroniche usa e getta entro il 1° aprile del prossimo anno. Tale decisione è stata assunta in seguito all’analisi di una consultazione pubblica che è andata in scena nel Regno Unito, finalizzata a far crescere una generazione senza fumo.
La situazione negli altri Paesi
E nel resto d’Europa? In Polonia i tempi sono stati addirittura più veloci, con il ministero della Sanità che ha reso noto che già entro la fine di questo mese verrà messa a punto la normativa finalizzata a proibire le e-cig usa e getta. In Polonia, in effetti, c’è stato un vero e proprio boom nel settore: se nel 2022 erano state vendute 32 milioni di sigarette elettroniche monouso, nel 2023 i pezzi venduti sono stati ben 100 milioni, per un giro di affari intorno ai 600 milioni di euro. Anche i nostri vicini di casa della Francia hanno intenzione di compiere un giro di vite: se tutto andrà come previsto, già nel prossimo mese di settembre diverrà operativo il divieto riguardante gli articoli usa e getta, in virtù di un accordo che la maggioranza è riuscita a trovare con l’opposizione per un provvedimento che ha ricevuto l’approvazione unanime di tutta la classe politica transalpina. Il futuro è segnato?