PATTO TERRITORIALE, LAVORO DI SQUADRA DI TUTTO L’ALTOPIANO. E IL POLITICO SI COMMUOVE



ALTOPIANO VALSASSINA – “Sono davvero quasi commosso, perché al di là del noto affetto che nutro per la Valle e Artavaggio (il cui adesivo campeggia sulla cover del telefonino, tutti mi chiedono di cosa si tratti…), il patto territoriale dell’Altopiano è il primo a realizzarsi tra i 2-3 grandi obiettivi di mandato per questi 5 anni”.

Il commento è del consigliere regionale lecchese Mauro Piazza, a corollario della notizia anticipata ieri da VN della conclusione del lungo percorso di questo patto – che porta svariati milioni di euro in Valsassina per turismo e non solo. Lunedì il passaggio finale nella giunta del Pirellone.

“Avevo in lista questo significativo intervento montano – spiega lo stesso Piazza – poi a Lecco il completamento del campus del Politecnico e un progetto in Brianza (area Casatese-Meratese), con , di un polo formativo di istruzione professionale altamente qualificata, da incastrare nella nostra “Silicon Valley”. Questo valsassinese arriva per primo perché ci stiamo lavorando da qualche anno”.

“Ringrazio in particolare Antonio Rossi con cui abbiamo iniziato questo percorso, poi l’assessore alla Montagna Massimo Sertori (spiace averlo “stalkerato”, spero non mi denunci… fa parte del mio carattere stare sulle cose e fare un po’ di pressing in più – scherza, ndr) e Massimo Fossati di ITB. Il patto si chiama così non a caso, poiché si stringe col territorio e nel territorio coi diversi soggetti e “brilla” soprattutto quando nell’accordo s’impegnano soggetti diversi, pubblici ma anche privati, e a quel punto il patto diventa ancor più credibile”.

  Massimo Fossati (ITB)

“Il valore quindi è di natura non solo economica, ma anche partecipativa: l’ascolto rivolto a enti pubblici e partner privati è stato al centro del confronto, sotto l’egida del presidente Fontana che ha voluto puntare su interventi di natura “emblematica”. Ovvero con una visione avanti nel tempo ed elementi di svolta per il territorio, di natura strategica. Da noi si incrocia al meglio, cogliendo aspetti di sostenibilità ambientale (ad esempio, la sostituzione della funivia di Artavaggio interviene su consumo energetico e impatto dei materiali impiegati), e una significativa destagionalizzazione“.

Che significa? “Frequentando la zona – risponde Piazza – la sensazione è quella di una enorme potenzialità di utilizzo, anche fuori dai mesi invernali (che quest’anno ha avuto numeri eccezionali) con un impianto a Moggio che potenzia i numeri, taglia i tempi di attesa e dà alternative – ponendosi come valvola di sfogo per Bobbio. E poi in tutti gli altri periodi dell’anno migliora la fruibilità delle nostre montagne, per escursioni e altre attività connesse. Davvero “emblematico” quindi, mettendo insieme le necessità di tanti e rispondendo alle criticità dei flussi turistici di oggi”.

Infine, i consueti ringraziamenti del caso. “Grazie a Fabio Canepari, instancabile nella sua opera e sempre paziente nel mettere insieme i vari soggetti (la Comunità Montana ha fatto da “regia” del Patto), a sindaci dell’Altopiano per aver condiviso una visione unitaria e non particolare: Corti e Arrigoni Battaia coinvolti direttamente ma anche Combi e Invernizzi. Complici la Regione, la squadra al lavoro, il Governo che mette a disposizione 10 milioni per il rifacimento della cabinovia di Bobbio/Valtorta, il privato, una volta completato il percorso l’Altopiano avrà a disposizione due grandi impianti modernissimi, una migliore viabilità e il rilancio delle potenzialità del  territorio”.

RedAlt

 

LA NOTIZIA DI IERI SU VN:

TURISMO: IL “PATTO TERRITORIALE” PORTA IN VALLE DECINE DI MILIONI. CAMBIERÀ VOLTO ALL’ALTOPIANO

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