VALSASSINA – Termina la tornata elettorale 2024, tra conferme, smentite e sorprese, i cittadini di tutti i paesi hanno infine scelto i propri amministratori. La bellezza della politica è proprio questa: si parla, si discute, a volte ci si accapiglia, ma è il voto che porta ordine tra le aspettative e la realtà delle cose.
Un voto a metà, in questo caso, perché l’astensionismo ha vinto un po’ dappertutto, anche in Valsassina, e persino le votazioni delle comunali che sono storicamente le più partecipate hanno registrato importanti flessioni: con una perdita media di elettori di quasi il 7-8% rispetto alle amministrative del 2019. Al punto di considerare meritevoli i paesi dove si è raggiunto il 73% dei votanti.
Si vota sempre meno, quindi, e a concorrere è un mosaico di cause: paesi monolista e quindi nessuna volata elettorale, votazioni solo nel week end – per giunta di chiusura scuole, disaffezione politica e scarso interesse sono solo alcune delle motivazioni. Non è la sede per dettagliare un complesso discorso sociologico e un dibattito aperto che coinvolge anche la possibilità di modi di voto innovativi per allargare il bacino elettorale e l’accesso al voto, come il voto depositato o quello telematico; semplicemente vi sottoponiamo i dati paese per paese.
PARADOSSO PRIMALUNA
L’analisi del dato evidenziato porta a più elementi con una flessione sostanziale anche nei paesi storicamente più “caldi”: Casargo, Introbio e Barzio. Inoltre nelle località in cui c’è una sfida elettorale aperta, più cittadini si recano alle urne: come è successo a Cortenova e Parlasco. Per contrappasso, dove invece si è perso uno dei contendenti meno gente va a votare: come a Margno – dove nel 2019 ci fu addirittura un clamoroso ballottaggio – o a Taceno che con un solo candidato perde molti punti.
A Primaluna invece, a prescindere dal numero di contendenti si è palesato un “copia e incolla di percentuali” negli anni: 60,93% nel 2019, 59,26 questa volta.
RedPol