PASTURO – Come noto ormai a tutti, da qualche tempo campeggia sulla provinciale all’altezza di pasturo uno striscione che annuncia “Qui sorgerà il nuovo supermercato Iperal“. Confermando quanto svelato anni or sono dal nostro quotidiano, fatto che da subito ha suscitato perplessità, polemiche ma anche aspettative.
Mentre possiamo aggiungere un altro dettaglio, ovvero il fatto che l’inaugurazione di questa grossa realtà commerciale (1.500 metri quadri, almeno 40 dipendenti) avverrà nella primavera o estate del 2025, l’ampio dibattito suscitato dalla notizia dell’arrivo del colosso della grande distribuzione ci ha motivato a realizzare un’inchiesta speciale – basata sulle opinioni raccolte dal territorio interessato a questa “svolta”.
Iniziamo oggi e domani con le prime interviste, concentrate quasi “per forza” nel paese più direttamente coinvolto ovvero Pasturo.
MICAELA ARRIGONI (Faggio rosso)
Parla per prima Micaela, proprietaria del ristorante pizzeria pasturese. Alla domanda “Cosa pensi dell’apertura dell’Iperal?” risponde secca: “Pro”.
“Perché la Valsassina è diventata grande e si merita il suo piccolo centro commerciale” prosegue la giovane imprenditrice, portando alla luce la possibilità di lavoro per molte persone e l’impatto economico e a livello sociale per i giovani davvero rilevante. Lei non lo vede come un pericolo per la sua attività e suggerisce come qualcuno dalla città “possa scegliere di respirare una boccata di aria fresca, approfittando della posizione strategica in centro valle e magari fermandosi a mangiare o bevendo un caffè nei dintorni dell’ubicazione”.
Presente anche sua mamma, che descrive tutto in poche parole: “Ogni foglia fa la sua ombra…”.
MARIA TERESA (La Venere estetica)
Seconda intervistata l’estetista Maria Teresa, che al contrario si esprime con preoccupazione: “Il problema è che qua siamo già in una piccola realtà dove ci sono tante attività piccole che fanno fatica a resistere, con alti e bassi di turismo”.
Risposta focalizzata sull’incertezza a proposito di quali possano essere i negozi che l’Iperal potrebbe inserire all’interno della struttura, Maria Teresa non crede che il suo lavoro verrà migliorato in qualche modo; resta invece fiduciosa che le sue clienti “fidelizzate col tempo e le cure” non l’abbandoneranno per una possibile apertura di qualche centro estetico, rimanendo convinta del suo operato fino ad adesso. E conclude: “Ci sono tanti piccoli negozi che vivono col turismo, e se il turista trova il formaggio marchiato di Pasturo all’interno di essi comunque andrà a prenderlo li. Quindi per me resta un nì”.
A cura di Christopher Anelli Manzoni e Sandro Terrani
(Continua domani su VN)