CREMENO – Una roba che fa girare tanti soldi – e significativamente viene presentata nella sede di una banca.
Una roba che gira ormai da quasi 60 anni, sempre uguale a se stessa. Anzi, no: da qualche tempo, sempre meno valsassinese.
D’altra parte, un po’ come una squadra che vince 1-0 a un minuto dalla fine, chi glielo fa fare di cambiare la situazione?
Alla cinquantanovesima conferenza stampa di lancio della sagra delle sagre (di questo stiamo a parlare), si inizia con gli innumerevoli ringraziamenti ai primi cittadini presenti, alla disponibilità del posto, alla collaborazione con la banca ospitante di cui sopra ecc ecc. E nel ringraziare, ancora non è iniziata la 59ma edizione e già si pensa alla successiva – quella del sessantesimo.
Con tutti i responsabili del progetto che, non presentandosi per nome, iniziano a esporre i vari “cambiamenti” portando avanti con forza lo slogan “La sagra non è più quella di una volta”.
In effetti, non lo è più.
Il tentativo è quello di fare marketing spicciolo, prendendo una propria negatività (sono spariti gli espositori locali) e provando a farne quasi un vanto, tra ironia e realismo che finisce tuttavia per apparire più che altro fatalismo. Per motivi che si sanno, la Valle non si riconosce più in questa roba.
Si ricorda poi la consueta lotteria, scopo questa volta il restauro della cappella alla chiesetta del V Alpini Morbegno, al Pian delle Betulle (spesa complessiva tra i 150 e i 160 mila euro).
Il presidente della Comunità Montana la vede così: “La sagra non è solo un’esposizione di prodotti, ma è qualcosa che il territorio sente”. Se lo dice lui…
Arriva la fine della lunga litania dei ringraziamenti e si passa a illustrare come negli anni i vari stand siano cambiati e siano sempre più quelli da tutta Italia (anvedi) e addirittura quest’anno “anche dall’estero, si sono proposti”. Insomma alla fine emerge che nel 2024 ci saranno ben dieci valsassinesi su novantun espositori. Ammazza quanti.
Vabbè, aggiungigli qualcosa di locale, una pennellata musicale dacché il “direttore artistico” del sagrone è il Pensa dei famosi Scramble & The Cats. Più quel 10% di standisti.
Basta ringraziamenti? Macché. C’è da ossequiare ancora una volta le amministrazioni che, immancabilmente, “hanno sempre contribuito a risolvere tutte le problematiche che tutti gli anni si ripetono con costanza”, e si prosegue dando importanza al successo che hanno i fuochi d’artificio a conclusione del fierone.
Ma ci saranno numerosi eventi musicali con band che suonano dal vivo, oltre a una collaborazione con la Calcio Lecco (ma questa circostanza dipende dall’andamento in Coppa, a seconda se i blucelesti passeranno o meno il turno – ma l’organizzazione garantisce che comunque si troverà il modo. Chissà quale).
Inoltre, in quest’ardito matrimonio tra Taleggio e sport, si porteranno i giovani atleti olimpici del territorio alla preapertura della sagra.
Tante le novità insomma anche quest’anno.
E alla fine tutti si ringraziano un’altra volta e si conclude senza domande la presentazione della sagra delle sagre pure per l’anno del Signore 2024.
VN