Sicuramente, nell’era moderna, a qualcuno farebbe piacere non dovere utilizzare il telefono, soprattutto in periodo di vacanza.
Non è il caso, però, di due ottantenni che si sono trovati isolati all’inizio di agosto. Arrivati a casa dopo un breve periodo di vacanza in una campagna del sud Italia (dove la linea telefonica funziona benissimo), si sono trovati quella fissa di casa con relativo wi-fi non funzionante. Non sono gli unici a essere tuttora isolati nelle frazioni di Sanico e Mornico.
La Telecom, che sostiene di dover fare un intervento complicato per via della lunghezza del cavo da sostituire, l’8 agosto prevedeva il ripristino della linea entro il giorno 17. A ogni telefonata risponde un diverso operatore telefonico. Il 19 agosto hanno risposto che “forse” l’intervento verrà eseguito il 24 agosto.
Gli anziani in questione sono i miei genitori di 80 e 87 anni che, fortunatamente, hanno a disposizione un cellulare all’avanguardia. Peccato, però, che il telefono non prenda il segnale all’interno della casa. Uscendo e attraversando la strada si riesce a telefonare e ad avere un minimo di connessione. Senza il wi-fi di casa, non possono svolgere le normali attività quotidiane da remoto: posta, pagamenti ecc.
Giorni fa la Telecom ha fatto accenno a uno sconto per il disservizio. D’accordo! Molto gentili… Ma se entro quella data non sarà utilizzabile il telefono fisso dovrò ritardare la partenza, in visita dai nonni, di mio figlio tredicenne che, soffrendo di una grave patologia cardiaca, non potrà permettersi di rimanere isolato all’interno di una casa facendo affidamento su dei telefoni cellulari che non trovano campo.
Probabilmente, nell’era moderna, a molti farebbe piacere restare isolati dal mondo, ma nel momento della vera necessità si renderebbero conto di quanto una telefonata possa essere l’aiuto più importante; più importante di uno sconto di cui, quando è troppo tardi, non ce ne facciamo più niente.
Veronica Burchi