PARLASCO: “IL SINDACO SCELGA TRA TAXI DELLA POLITICA O RISPETTO DELLE QUOTE ROSA”



Gentilissima redazione, vorrei approfittare dei Vostri spazi per condividere con voi una riflessione sulle quote rosa, perché non rimangano solo dei “buoni principi”, ma diventino educazione civica nel quotidiano vivere. Uniti per Parlasco ha voluto puntare e reclamare le quote rosa nella Giunta Comunale che governa la piccola comunità. Attenzione che più volte è stata sottolineata al sindaco, ma che non avendo avuto risposta, è stato necessario chiedere l’intervento del Prefetto.

Non si tratta di voler innalzare il potere della donna, ma semplicemente di darle la possibilità di far valere le proprie idee e soprattutto la possibilità di dimostrare le proprie capacità non rendendola un essere inferiore rispetto all’uomo: a Parlasco il genere femminile dimostra quotidianamente nella vita sociale e culturale, il suo prezioso, inestimabile e fondamentale valore. Se una persona vale, vale in quanto tale sia essa uomo o donna non bisogna avere dei pregiudizi né essere stigmatizzati all’interno dei diversi ambiti della vita sociale.

Il Prefetto, rispetto a Parlasco, ha invitato il Sindaco, come risulta dalla lettera a lui trasmessa di provvedere ad integrare la Giunta con un assessore di genere femminile. Parlare di “Pari Opportunità per tutti”, e non solo “di genere” significa vivere meglio tutti, o semplicemente rispettare quanto indicato nella Costituzione italiana “dare a tutti uguali opportunità di partenza”, e comunque promuovere “un avanzamento della società nel suo complesso”.

Il Sindaco di Parlasco esce con un avviso pubblico per la nomina di un assessore esterno “donna o uomo” e qui occorre un breve commento, che vorrebbe esitare in una proposta. Uscire con un bando per una nomina politica, seppur possibile, ha un significato chiaro ed inequivocabile, che la proposta dell’Amministrazione comunale in carica non attrae o voglia offuscare altri obiettivi.

Uscire con una ricerca indistinta “uomo o donna”, significa da una parte non aver compreso il significato delle quote rosa e non ottemperare alle indicazioni del Prefetto (al quale si dovrà dare ragioni) dall’altra, qualora necessitasse ostinatamente di un “uomo”, non trovare un candidato tra la pletora dei propri consiglieri, significherebbe una mancanza di fiducia e di attribuzione di responsabilità a loro, considerandoli semplici comparse.

Mi auguro, almeno in questa condizione, si possa perorare la causa di genere, anche con la propria consigliera non eletta, poiché sappia il Sindaco che la nomina assessore esterno con parere n.16032 del 30/05/2023 del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali recita che: “…fermo restando il numero massimo di due, la nomina ad assessore esterno, conformemente alla legge, può essere effettuata nei riguardi di chiunque abbia i requisiti per assumere la funzione di consigliere, indipendentemente dalla circostanza di aver partecipato o meno alla competizione elettorale, e dunque anche nel caso di successiva rinuncia o dimissione dalla carica”.

Occorre, inoltre, commentare, che la pubblicazione sul solo Albo Pretorio dell’avviso pubblico per la nomina di un assessore esterno senza opportuna comunicazione formale su giornali di interesse almeno provinciale, in un tempo di tre giorni lavorativi, rende la ricerca di per sé vana, ridotta ad un tentativo che vuole essere formale più che sostanziale, o “a pensare male, si fa peccato ma si azzecca” a permettere magheggi politici.

Oltretutto l’art. 47, comma 4, del d.lgs.vo n. 267/2000 recita che qualora lo statuto lo prevede: ” nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, può prevedere la nomina di assessori esterni al consiglio comunale” e dispone di assegnare una “materia di propria competenza”, pertanto vien da sé che occorrerà da parte del Sindaco nominare le materie di competenza degli assessori, rivedendo quanto dichiarato in Consiglio Comunale “di una competenza trasversale dei suoi assessori” assegnando le aree di attenzione, con un’assunzione di responsabile nei confronti dei propri cittadini.

Pubblicare un avviso per un assessore esterno, ha un retrosapore di “ultima spiaggia”, senza considerare che oltre al capogruppo di minoranza tanto criticato perché “venuto da fuori”, applicherebbero il medesimo criterio che apparerebbe, pertanto, incoerente: individuando, in politica, nella contraddittorietà, un aspetto quanto meno negativo.

La proposta che avanzo per mezzo del suo giornale, che potrà essere formalizzata nella sede opportuna, è quella di valutare i diversi profili delle candidate della lista “Uniti per Parlasco” che per competenza, passione politica ed interesse per il proprio territorio, possono rappresentare una risorsa preziosa ed inestimabile, come “quote rosa”. Sarebbe davvero un “bel gesto di apertura” e di “crescita comune” se si riconoscesse, in alternativa, nella nostra consigliera un assessorato, che possa diventare, in tal modo, un’Amministrazione che lavori nel “richiamo reciproco” in un’ottica di “dialogo costruttivo e concreto” e di “crescita costante”, tutto quanto per il bene di Parlasco.

Diversamente se “andrà in scena” un Parlasco-taxi, per acconsentire a logiche politiche, che attribuiranno “posti e seggiolini” di raggiungere la Comunità Montana, allora “Uniti per Parlasco” avrà solo fatto un bel sogno di un Parlasco-piccolo borgo che si frantuma e avrà nella minoranza, più che mai, ragione di esserci.

 

Enrico Bianchini
Per tutto il gruppo di “Uniti per Parlasco

 

 

 

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