DON STEFANO E IL VANGELO DELLA 4ª DOMENICA DAL MARTIRIO DEL BATTISTA



Scelgo una prospettiva particolare nel fare mia la Parola che la liturgia ci regala questa domenica. Quella di mettere al centro questa frase pronunciata da Gesù durante l’ultima cena nel gesto dello spezzare il pane e nell’offrire il calice del vino: fate questo in memoria di me. La troviamo nella seconda lettura, nella lettera di paolo ai Corinti. E’ un comando? È una esortazione? Una preghiera? È una Parola da accogliere e vivere, con impegno quotidiano.

Così nella prima lettura trovo l’invito a essere l’angelo che tocca, alza e sfama chi è disperato, chi non ce la fa più perché sottoposto a troppe prove, fatiche, sofferenze e difficoltà. Vorrei essere capace di curvarmi su chi è disperato al punto di desiderare la morte ed essere capace di donare quello che serve per dare speranza, incoraggiare a rialzarsi e riprendere il cammino della vita. Sono certo che spesso quello che serve quando ci si trova in momenti così è semplicemente essere avvicinati da qualcuno che non solo ti pensa, ti vede, ma ti tocca e ti offre quello che ha e che può fosse anche il solo suo esserci accanto a te. Fate questo in memoria di me: siate come angeli che rimettono in cammino.

Nella seconda lettura il “fate questo in memoria di me” lo ritrovo nell’invito a non trattenere solo per me la vita che mi è stata data perché non è mio possesso, è un dono da donare. Siamo e abbiamo ciò che abbiamo ricevuto. Credo che “fate questo in memoria di me” sia innanzitutto custodire questa consapevolezza e provare a vivere in gratitudine. “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Ho ricevuto la vita, in gratitudine dono vita con gioia, coraggio, libertà.

Nel vangelo il Signore ci chiede di nutrirci di lui perché è il pane della vita. In un semplice pane Dio si dona completamente a noi e ci rende capaci di vivere il nostro cammino di vita e di aiutare altri a compiere il loro rialzandosi a ogni caduta potendo contare su di noi, ci rende capaci di non trattenere per noi stessi la nostra vita ma di farne gioiosamente dono a chi ha fame di amore, di pace, di senso e di gioia. Fate questo in memoria di me…nutritevi di me per essere oggi nel mondo mia presenza, mia luce, mio conforto, nutritevi di me per essere così ricchi di amore da volerlo sempre offrire ad altri generosamente e liberamente. Fate questo in memoria di me….non cercate altrove ciò che può riempire il vostro cuore di ciò che in ogni fibra del vostro essere desiderate più di ogni altra cosa: la gioia.

Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo

 

 

 

 

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