PASTURO – “L’Associazione Lilli Bergamini, che ha promosso l’evento di oggi a Pasturo, è stata fondata per proseguire tutti i progetti in cui credeva la mamma”: Maurizio Domeneghetti, figlio di Liliana Bergamini e casaro esperto nella produzione di formaggi di capra, presenta così la neonata organizzazione, nell’ambito della prima edizione del convegno “Lilli Bergamini, una montagna di vita – Impegno e passione per l’umanità, la natura e la montagna”.
“Un importante fattore – ha spiegato Domeneghetti – è stato la sinergia con cui si è riusciti ad unire insieme le associazioni (Consorzio Terrealte, Donne in campo e Casa dell’Agricoltura) di cui Liliana è stata una pietra miliare”.
Chiara March, rappresentante di Donne in Campo, ha definito Liliana “una donna eccezionale, che ha portato un sacco di esperienza e successi per Donne in campo; riprendendo le parole del figlio Maurizio, che vivendola a pieno mi porta un esempio, “in tutte le famiglie, chi è fondamentale, chi gestisce tutto? La donna, che è fondamentale quanto l’uomo in tutti i settori”. Lilli è stata inoltre la promotrice della fruttuosa collaborazione tra Donne in Campo e il Consorzio Terrealte”.
Il presidente del Consorzio Terrealte Edoardo Piazza ricorda Liliana: “Sono l’ultimo arrivato, purtroppo l’ho conosciuta per un tempo troppo breve; per lei, una dei soci fondatori, Terrealte era un pezzo della sua vita, e ancora oggi, anche se non c’è più, Liliana è ancora il socio che tiene più al consorzio”. “A me piace ricordare Liliana come una persona che faceva stare a loro agio le persone e che cercava di unire, una vera donna di pace”, ha concluso Piazza.
A conclusione della presentazione, legandosi all’amore di Bergamini per il proprio territorio, il professore e ricercatore storico Marco Sampietro ha svelato alcuni tasselli storici della Valsassina, presentando una serie di attrezzi agricoli in uso nel corso dell’800 ed alcuni antichi atti notarili; nella sua esposizione, il professore ha inoltre spiegato i termini agrari utilizzati nella documentazione, come “petia terre lavorativa”, che indicava il campo di cereali.
All’interno dei documenti notarili sono indicati anche tutti i prodotti che già erano presenti sul territorio: viene così presentata una Valsassina antica, ricca di tradizioni e agricoltura. Ci sono tracce dell’importanza di questa anche nell’odonomastica, lo studio dei nomi delle strade: a Primaluna, ad esempio, permane il caso di via Alle Vigne. La presentazione è infine proseguita con temi attuali e inerenti al territorio.