CASARGO – Da una parte c’è una scuola in difficoltà, con la continua necessità di vedere ripianati i suoi buchi di bilancio dall’amministrazione provinciale (quella di Lecco, poco propensa a sborsare), studenti in costante diminuzione ma una dirigenza “rinnovata”. Dall’altra una struttura più solida, con alle spalle una Provincia (Sondrio) che non ha problemi finanziari e una stabilità acclarata.
Il tema è quello degli istituti di formazione professionale nell’ambito alberghiero. Se Casargo “traballa”, in Valtellina le cose vanno bene – come quasi tutto, a livello istituzionale, grazie in particolare a disponibilità economiche apparentemente garantite e sostanziose. Inevitabile pensare (ragionamento del resto in corso da lunga pezza) a un avvicinamento delle due scuole, con l’eventualità di una fusione tutt’altro che impossibile – anzi, a oggi una autentica probabilità.
Del resto, la recente entrata in scena qui da noi di un giovane ma navigato manager pubblico di Cosio Valtellino, il nuovo direttore Alan Vaninetti che ha vinto il concorso rimpiazzando il predecessore di lungo corso Cimino, pare favorire questa prospettiva. Non solo per la sua provenienza e l’esperienza maturata nello specifico dell’istruzione professionale ma pure per l’indubbia capacità di “navigare” tra gli enti pubblici. Vaninetti infatti (qui il suo profilo nell’anticipazione di VN prima dello sbarco in Alta Valsassina) ha un curriculum amministrativo piuttosto corposo, addirittura massiccio se rapportato all’età – è un classe 1982. È stato infatti primo cittadino di Cosio (attualmente vicesindaco), consigliere provinciale, presidente della Comunità Montana di Morbegno e tuttora guida il ricchissimo Bim dell’Adda – istituzione che distribuisce ogni anno oltre 25 milioni di euro ai Comuni dell’area, grazie ai canoni idrici incassati.
Insomma, a suo modo una “potenza” in grado di dialogare con chi comanda dalle sue parti.
Avvicinare a Sondrio il nostro “povero” (ma anche bello, ne parliamo poi) CFPA sembra dunque più che un’ipotesi. Qualcuno potrebbe obiettare proponendo almeno un paio di argomenti contrari: in primis l’opportunità per le provincia valtellinese di sobbarcarsi Casargo con i suoi problemi, secondariamente la grande varietà di livelli decisionali coinvolti in una operazione di fusione apparentemente non così semplice.
Partiamo da questa seconda questione, “tecnico-politica“. Un accordo tra le due amministrazioni provinciali (oltretutto in sintonia, come colorazione) pare poterci essere fin da subito, mentre il Cda del Professionale valsassinese è nella fase terminale del suo mandato e non dovrebbe costituire, a tendere, un ostacolo al progetto di accorpamento. Per l’altra problematica invece, fonti sondriesi confermano l’interesse per una fusione che porterebbe – accanto a qualche negatività – alcune specificità che le due scuole alberghiere valtellinesi non possiedono (oltre a sinergie e razionalizzazioni sempre utili, in casi come questi).
Casargo – e diciamocelo… – ha una buona fama, soprattutto fuori dalla nostra Valle. Fama fortunatamente riconosciuta, per storia, nome, specie per la disciplina e la buona formazione dei suoi studenti, elementi portati all’esterno durante e dopo gli studi in Valsassina.
Poi, paradossalmente per chi immagina Sondrio come zona “di alta montagna”, le caratteristiche per l’appunto montane le ha anche il nostro CFPA, simili a quelle di Sondrio e Sondalo, tirandosi dietro una condizione particolare tra l’altitudine dove è posizionato l’istituto, corsi specifici come quello nuovo dedicato ai casari e quant’altro. Elementi “in dote”, in caso di unificazione delle due scuole.
Insomma: un matrimonio che s’ha da fare? In teoria appare tutto apparecchiato (facile metafora…) al meglio. Poi naturalmente c’è di mezzo la politica e, a quel punto, spesso l’opportunità è costretta ad alzare le mani e arrendersi a logiche “oblique” e poco comprensibili a noi uomini della strada.
Però, se chi scrive dovesse scommettere un euro sulla fusione prossima ventura, lo farebbe senza troppe esitazioni. Magari non proprio domani – ma a breve, sì.
VN
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