COMUNITÀ MONTANA. LE CRITICHE DI PRIMALUNA E BARZIO AL METODO “FABIO CANEPARI”



BARZIO – Detto ampiamente della nomina di Fabio Canepari a presidente della giunta della Comunità Montana, diamo conto integralmente delle questioni sollevate, per con sfumature molto diverse, da Mauro Artusi sindaco di Primaluna e Cesare Canepari assessore di Barzio.

Dal centro valle la fiducia alla giunta non è mancata, tuttavia esplicita Artusi che non si è trattato di un “allineamento” alla politica di Lega e Forza Italia ma di un giudizio sulla persona del candidato. Nessuna fiducia invece da Barzio, argomentata con un testo diretto che ha messo a disagio l’assemblea. Ne sono dimostrazione i mancati applausi – solitamente una cortesia istituzionale – al termine dell’intervento.

 

Esce dalla porta e rientra dalla finestra”. Questa la prima impressione che potrebbe avere il comune cittadino e che forse, siamo onesti, hanno avuto anche molti di noi.

Una sorta di artifizio, assolutamente legale e legittimo, ma che inevitabilmente fa pensare ai poco edificanti giochetti della politica.

Ad una più attenta riflessione ho però fatto delle valutazioni che sono partite dal fare una analisi della persona del presidente uscente e del lavoro svolto in questo lustro. Cinque anni fa mi sono astenuto non ritenendo di dargli fiducia. Oggi posso dire che Fabio Canepari ha ricoperto la figura di presidente della Comunità Montana in modo assolutamente egregio, sempre equilibrato e superpartes ma soprattutto sempre cercando di coinvolgere nei progetti della Comunità Montana tutti i Comuni anche se magari con posizioni di pensiero politico differenti.

Nello stesso tempo non posso negare che molti sono i progetti importanti portati avanti grazie anche a cospicui finanziamenti regionali e statali. Tra questi in particolar modo quelli legati al PNRR. Sono però altrettanto consapevole che tutti questi ambiziosi progetti portano con sé un grosso limite, quello della tempistica di realizzazione e contabilizzazione.

Ecco allora che si fa strada in me quella vena di sano pragmatismo che caratterizza anche il pensiero politico al quale mi sono recentemente avvicinato, che va al di là delle contrapposizioni ideologiche di destra e sinistra per mirare semplicemente al risultato, ai fatti concreti (pragma…, appunto).

Da qui la prima impressione viene messa in secondo piano: siamo in un momento molto delicato dove non possiamo permetterci di perdere tempo o di fare passi falsi. Abbiamo bisogno di un presidente che già conosca benissimo i dossier sul tavolo e i necessari rapporti con gli organi ed enti sovracomunali. Ritengo quindi che Fabio Canepari sia attualmente la persona più appropriata per ricoprire questo ruolo.

Desidero però fare anche lacune brevi considerazioni rispetto a quanto illustrato dal candidato presidente in merito al proprio programma di governo: apprezzo e condivido particolarmente l’idea di supportare e incrementare il ruolo di una Protezione Civile comunitaria. I nefasti eventi calamitosi che hanno caratterizzato il mio paese nel 2019 hanno ben evidenziato il fondamentale ruolo della Protezione Civile. Così come condivido e apprezzo l’idea che la tangenziale di Primaluna debba essere portata a compimento nell’interesse dell’intera valle e che dobbiamo assolutamente sviluppare il legame tra i Comuni montani e quelli rivieraschi. La presenza nella Comunità Montana di Comuni facenti parte del lago di Como è una straordinaria opportunità turistica anche per ii comuni montani. A tal riguardo voglio però evidenziare come poco o nulla sia ancora stato fatto per garantire decenti collegamenti in termini di trasporto pubblico tra la riviera e le valli. Sono consapevole che non rientri tra le competenze della Comunità Montana ma sono altrettanto certo che la Comunità Montana possa e debba fare le dovute pressioni politiche perché finalmente si cambi passo su questo punto.

Un cambio di passo assolutamente necessario anche sul Parco della Grigna Settentrionale. Qui sì che la competenza della Comunità Montana è totale ma obbiettivamente in questi 15 anni da sindaco ho sempre sentito tante belle parole alle quali non sono mai seguiti dei fatti se non quello che il parco è una realtà pressoché solo sulla carta. Anche in questo caso apprezzo la sua onesta nel riconoscere che poco o nulla è stato fatto per il Parco.

Concludo quindi preannunciando questa volta la mia fiducia a Fabio Canepari, precisando però che la stessa non sarà ad oltranza e non esiterò, come ho già fatto in passato, a criticare scelte non condivisibili nell’interesse del territorio.

Mauro Artusi – Primaluna

 

 

Ringrazio i cittadini di Barzio e il mio sindaco Andrea Ferrari per avermi concesso l’opportunità di rappresentarli in questa assemblea. E’ la prima volta per me in questo ruolo ma non sono l’unico debuttante.

Mio malgrado, condivido questa prima volta con una nuova modalità di gestione dell’ente. Non era mai capitato infatti nella lunga storia della Comunità Montana che si chiedesse all’assemblea di accettare un presidente non eletto ma nominato. Una forzatura che apre le porte agli interessi di pochi e ai personalismi di chi nel territorio spesso non vive ma vi cerca solo consenso. E se oggi fa comodo a voi, domani potrebbe toccare a qualcun altro. La strada è tracciata.

Assegnare un assessorato esterno appositamente per rendere il vostro uomo eleggibile è una manovra tanto sciocca che non può non nascondere convenienze e protagonismi. O almeno è lecito il sospetto.

Dunque avrete il presidente che volevate. Lo avrete, voi. Per me, espressione della volontà democratica dei cittadini di Barzio, è semplicemente e coerentemente il consigliere di minoranza Fabio Canepari.

Mi chiedo ora, a chi risponderà il consigliere di minoranza? Ai cittadini di Barzio che lo hanno accompagnato alla porta? Al sindaco di Parlasco che lo ha accolto? O ai burattinai che muovono i fili?

Al di là delle provocazioni, a Barzio il doppio ruolo del consigliere di minoranza è una decisione infelice prima di tutto nei confronti dei suoi propri elettori. Dagli scranni della minoranza infatti quale garanzia di controllo potrà assicurare se allo stesso tempo sarà alla guida di un ente che coprogetta insieme alla giunta comunale?

Allargando lo sguardo all’assemblea, siete o no il partito delle autonomie e dell’autodeterminazione? A qualcuno forse sfuggirà ma sono proprio le comunità montane l’espressione per eccellenza delle rivendicazioni che giungono dalle periferie. Eppure oggi trovo un’assemblea preoccupata esclusivamente di soddisfare le baronie delle tessere.

Una logica da cui non può essere estranea la giunta. Giunta di destra e di partito, ma che dei partiti incarna il più spudorato verticismo. Liste civiche all’occorrenza; tessere e obbedienza quando il gioco vale la candela.

In questa occasione mi sarei anche voluto esprimere sul programma, ma solo poche ore fa, e solo successivamente a mio esplicito sollecito, è stato trasmesso il documento. La trasparenza nella gestione delle risorse economiche, un confronto sulle priorità dell’ente, una sintonia di intenti sulla tutela dell’ambiente e sulla valorizzazione dell’economia montana, una visione compatta di rappresentanza sovracomunale… Tutti aspetti che avrebbero forse potuto colmare le evidenti distanze. Invece quale fiducia può esserci senza alcuna condivisione?

In tutti questi atteggiamenti osservo la debolezza di una fazione di potere che ha perso il contatto con la realtà valsassinese. Una fazione che potrà pur vantare un capo forte, e alla cui presenza ossequi e riverenze non mancano, ma attorno al quale gigioneggiano figure fragili e inconsistenti. Ne è prova l’incapacità di esprimere un presidente autorevole e la non volontà di ricercare un presidente legittimato.

Non posso in ultimo sorvolare su un altro grande, e al giorno d’oggi sconcertante, punto dolente di questo gruppo di potere. Chiede giustizia infatti la totale assenza di rappresentanza femminile. Zero donne su nove posizioni. Sindache e assessore nei nostri comuni non mancano. Non saranno molte, non saranno abbastanza, ma di donne ce ne sono e spesso con competenze e preparazione ben superiori a molti di noi. Mi spiace che non ve ne rendiate conto, mi rattrista che non ve ne siano in giunta.

E concludo tornando a Barzio e alla nostra amministrazione. Tra il Comune di Barzio e la Comunità Montana vi sono coprogettazioni attive e avviate su più settori. Se da una parte abbiamo già avuto modo di ribadire come il tunnel di collegamento tra Bobbio e Artavaggio – presenza costante negli atti della CM – non sia di nostro interesse, dall’altra abbiamo dimostrato ampia disponibilità di confronto e collaborazione su altre iniziative quali, a titolo di esempio, il prosieguo della pista ciclopedonale in Altopiano o la gestione associata dei servizi alla persona.

Dato doverosamente conto del peccato originale di questa giunta, da parte del Comune di Barzio non mancherà la apertura al dialogo e al confronto, con la condizione che sia nel solo ed esclusivo interesse del territorio. A voi dimostrare la buona fede.

Cesare Mario Canepari – Barzio

 

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