FUSIONE PRIMALUNA-CORTENOVA, ALCUNE RIFLESSIONI SULLE RAGIONI DEL “NO”



Direttore buongiorno.

Se mi permette risponderei volentieri alla lettera del sindaco Artusi.

Io, cresciuta all’ombra della Madonnina, sono venuta in Valsassina da bimbetta.

La Valsassina del 1951 era molto diversa da quella di oggi.

Le montagne sono sempre meravigliosamente le stesse e le tradizioni non sono cambiate.

Il campanilismo c’era e intatto è rimasto.

L’aiutarsi nella forma più semplice era ben vivo e la convivialità era di casa.

Così come l’accoglienza.

Le strade non erano quelle di adesso, nemmeno la quantità di mezzi che le calcavano per la verità.

La strada tra Cortenova e San Pietro era ancora “bianca”.

Se venivi con il treno e il bus, chi ti alloggiava veniva a prenderti alla fermata con il gerlo sulle spalle nel quale metteva i tuoi bagagli e ti accompagnava a casa sua, che per un poco diventava anche casa tua.

A me, bambina tutto questo sembrava una fiaba e mi piaceva moltissimo.

Nel 1996 abbiamo individuato a Cortenova una casa che piaceva a mio marito e a me e fatto il debito maquillage, nel 1999 è diventata la nostra residenza. E seppure noi senza vessillo o statua alcuna, abbiamo fatto nostro quanto detto dagli antichi romani quando arrivavano in un novo territorio: “Hic manebimus optime”!

Mi sembra che lo spirito della lettera non firmata che Lei ha avuto la cortesia di pubblicare, forse non è stato ben interpretato. Lo desumo dal tenore delle risposte del sindaco Artusi. Me ne dolgo.

Durante le riunioni che ho seguito, svoltesi in questi ultimi mesi, sono emerse motivazioni, le più diverse, per narrare ai cittadini i vantaggi della fusione. Non è mai nato un dibattito aperto e puntuale su quanto presentato dai progettisti.

Credo sia stato opportuno che chi non è d’accordo con la fusione abbia esposto i propri dubbi e pensieri al Suo Giornale.

Mi permetta di manifestare, in modo chiaro e di lineare lettura alcune mie riflessioni.

Prendo in considerazione la mobilità della quale fortunatamente disponiamo, il livello di preparazione scolastica sempre maggiore e l’offerta di lavoro. Il pensare che con l’unione dei nostri due paesi nascano nuove possibilità di lavoro per i giovani, mi appare altamente improbabile se non utopistico. Non mi consta che siano le Amministrazioni comunali che procaccino lavoro, se non che all’interno delle proprie strutture.

Se devo dire la verità mi sorprende e mi fa sorridere, che si sia potuto pensare che nella bontà del progetto di fusione la figura dello stradino potesse essere considerata un importante paletto.

Il buon uomo se avrà letto l’articolo sul giornale si sentirà ufficializzato nel sentirsi punto focale in questo momento storico!

Mi spiace che non si leggano le connessioni tra l’ufficio tecnico e l’estensione del territorio comunale.

L’ufficio tecnico è punto chiave in una struttura comunale. Si occupa principalmente degli edifici di tutti i tipi, privati, pubblici, ponti, strade e manutenzione del territorio, entro i confini di competenza comunale. Per non tralasciare il reperire documentazioni per vari bandi di opere pubbliche e il relativo iter.

Che poi i tecnici siano di ruolo o in forza in altro comune e diano un servizio part time e ne debba essere incrementato il numero se necessario, sono comunque una spesa corrente.

Stessa considerazione per la polizia locale, se incrementata.

La protezione Civile certo, splendida realtà di Cortenova. Quest’anno ha compiuto 20 anni. Bell’esempio di lungimiranza. Encomiabile il far presente in Comunità Montana che sarebbe opportuno dar vita a una Protezione Civile a livello Valle. Tempistica non quantificabile, ma sicuramente molto lunga.

Nel frattempo, se l’attuale gruppo di protezione civile ha di sua competenza solo (si fa per dire) di 11 chilometri quadrati di territorio, come può svolgere il proprio lavoro con la stessa efficacia su un territorio di 34 chilometri quadrati? L’incremento numerico degli operatori si determina per la disponibilità di volontari e dalla formazione di pertinenza degli stessi, tramite corsi appositi.

Ricordo di aver sentito, proprio nella prima riunione che si tenne sulla fusione, che il personale amministrativo, per così dire in esubero con la fusione, se si fosse veduto tagliare gli stipendi, avrebbe potuto andarsene altrove. Perfettamente vero. Trattare con questa leggerezza squisitamente priva di empatia per i collaboratori, mi gelò. Oggi viene ribadito in modo chiarissimo la stessa posizione nel testo oggetto di queste mie riflessioni. Il personale equiparato a un oggetto: o con sconto o eliminato!

Relativamente al turismo, mi sembra di ricordare che in tempi molto recenti nacque l’idea di costruire una piscina in Valle. Progetto tristemente naufragato.

Qualche piccolo teatro lo abbiamo. Anche a Cortenova, nella sua essenzialità ve ne è uno.

Le compagnie amatoriali adesso sono silenti, ma qualcosa sul mercato forse si potrebbe reperire.

In Valle, se si desidera andare a Teatro si deve andare a Lecco.

Mi sono documentata. La stagione teatrale 2024-2025 prevede 8 appuntamenti di prosa e 5 concerti. Un pacchetto ben articolato.

Per andare a teatro o in piscina non si viene in Valsassina, per andare poi a Lecco a nuotare o andare ad assistere a uno spettacolo teatrale. Diverso è se in Valsassina ci vivi.

Si viene per le nostre montagne, per le escursioni che offrono, per i bei paesaggi offerti dalle alture, per la libertà da giacca e cravatta che si deve usare in ufficio, per quei locali dove puoi chiedere assieme allo spritz pane salame e formaggio e nessuno ti guarda con sufficienza e ultimo, ma per ultimo, per quel brandello rimasto di vita rurale del quale ancora si percepisce il ricordo.

L’unica attività che potrebbe attirare una buona compagine di persone sarebbe un campo da golf. Consiglio per le nostre due attuali Amministrazioni o per il nuovo Ente.

Per le Associazioni, nulla cambia. Le manifestazioni, se le organizzano secondo il campo di singolo interesse.

Grande attenzione e moltissime risorse economiche sono dedicate al Centro Sportivo di Cortenova. Fiore all’occhiello non solo dei cortenovesi, ma dell’intera Valle.

In deroga a quanto affermato che le Associazioni non subiranno alcun danno dalla fusione, cosa molto grave se vera, mi è stato appena segnalato da un amico che Cortenova e Primaluna avrebbero fatto “sparire”: la sezione di Cortenova della Federazione Italiana della Caccia, l’associazione Gemellaggio e a Primaluna l’associazione Asnin di Cortabbio. Non sono degne? Spero che sia una banale dimenticanza di scrittura o una fake news.

L’imputazione all’autore sconosciuto di aver inviato al Suo Giornale, direttore, “invenzioni “ e “dati parziali o non veritieri”, mi ha colpita e sinceramente preoccupata.

Mi sono interessata, documentata ed ecco da quali pagine del progetto sono stati desunti i numeri.

Le entrate correnti (per abitante) sono determinate da tre diverse tipologie:

– tributaria

– trasferimenti correnti

– extra tributarie

A Cortenova sono maggiori rispetto a Primaluna.

I dati sono rilevabili a pag. 43 del progetto di fusione depositato.

Ma come mai i cittadini di Cortenova pagano più tasse? Forse perché a suo tempo il comune ha effettuato un attento lavoro di accertamento sul patrimonio immobiliare e dei terreni edificabili.

E magari a Primaluna questo lavoro non è ancora stato fatto. Magari è in itinere.

Per tutto quanto indicato qui sopra, non è stato quindi necessaria l’introduzione dell’addizionale comunale IRPEF a Cortenova (pag. 44).

Quanto indicato come “capacità di spesa” (quel famoso 60%) è riferito chiaramente alle sole spese correnti e non a spese in conto capitale o altre spese non di ordine corrente: pag. 46 del progetto di fusione depositato.

Infine, vediamo un momento la voce Fondo Cassa. A pag. 51 del progetto di fusione depositato, si evince comunque che anche i fondi ex frana di Bindo, sono comunque di competenza della cassa del comune di Cortenova.

Mi è veramente difficile trovare le imputate “distorsioni, invenzioni e dati parziali o non veritieri”, indicate nel testo del Sindaco Artusi.

Se devo dire la verità caro direttore, questo mi tranquillizza rispetto a questa imputazione relativa all’articolo NO fusione.

Mi viene spontaneo il ringraziare l’autore del “Perché votare NO” alla fusione, per la lucidità delle analisi effettuate e per averle scritte.

Ha creato dibattito, indice di democrazia.

L’ignoto ha usato il metro “verba volant, sed scripta manent” e proprio da questa palestra che Lei ha offerto, sono emerse opinioni contrastanti.

Sono peraltro certa che sia Artusi che Galperti con i loro gruppi consiliari stiano agendo in buona fede, convinti che il solco da loro tracciato sia la strada giusta.

Ancora una volta grazie, direttore, per la Sua attenzione

Giselda Barina Bertoluzza

PS: crede che voterò NO a questo progetto?

 

 

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