FUSIONE BOCCIATA. “DAI PROMOTORI NESSUNA AUTOCRITICA, MA NEMMENO PROGETTI CONDIVISI”



Gentile direttore, nel dibattito che ciascuno sente di spendere sulla vicenda “fusione”, aggiungo qualche modesta riflessione. Non si può non notare che sulla vicenda non si sia levata ancora alcuna flebile autocritica da parte dei promotori che forse, prima di gettare strali sugli elettori che legittimamente e democraticamente hanno compiuto la propria scelta, dovrebbero interrogarsi se il progetto “fusione” nel merito, nella tempistica e nelle modalità non abbia presentato proprio alcuna pecca, che forse, guarda caso, ne ha proprio decretato il fallimento!

Progetto presentato in fretta e furia a sei mesi dalle elezioni, velocità di marcia improvvisamente rallentata quando la legge ha introdotto per i sindaci la possibilità di andare oltre il terzo mandato. Tempi anche sull’indizione del referendum a fine ottobre, ma non vi era la fretta di salire sul treno rapido della fusione-opportunità?! Forse è stato scelto l’autunno inoltrato sperando che appunto la legge regionale non sarebbe arrivata in tempo per il primo gennaio 2025 e assicurando così un altro anno di navigazione calma in attesa del “sol dell’avvenire” nel 2026 che però, come detto negli incontri, non andava assolutamente rallentato con sterili discussioni, cit… Atteggiamento molto contradditorio e disorientante per il cittadino-elettore.

Nella sostanza il progetto di fusione non ha visto l’allargamento ad altri Comuni del territorio e forse allargando la base con una seria riflessione, e non sulla scorta “del poi si vedrà”, leitmotiv sentito diverse volte agli incontri, avrebbe convinto la cittadinanza sulla bontà della scelta e forse, dico forse, avrebbe anche ampliato gli attori, le risorse, le capacità e le visioni necessarie per portare avanti un progetto di questa portata.

Veniamo al “progetto” ovvero le carte vere e proprie, qualcuno ne ha notato l’assonanza, chiamiamola così, con un altro presentato in un percorso di incorporazione (si badi bene non fusione) che si è tenuto pochi anni orsono sul territorio, forse che il progetto alla base della fusione Cortenova-Primaluna non abbia colto nel segno su qualche aspetto? 

Incontri sul territorio, sono stati fatti ne va dato atto, non sempre però a mio parere efficacemente è stato risposto alla cittadinanza che sollevava questioni e domande, delle volte i presentatori si sono persi in ricostruzioni fumose e auspici “ci saranno più servizi”, quali per esempio e con che modalità? Solo per citare un esempio.

Nel frattempo le due macchine amministrative andavano avanti a pieno regime come se la fusione non fosse nemmeno un’evenienza, documenti di programmazioni approvati con aspetti contenutistici in forma singola, candidature a bandi anche potenzialmente di interesse sovracomunale presentati in forma singola, appalti pluriennali appaltati in forma singola (ma non si dovevano cogliere a piene mani i risparmi delle economie di scala?!). Forse che i cittadini abbiano colto questa lievissima contraddizione?

A bruciare questa opportunità sono stati quindi gli elettori o forse invece è mancato qualcosa prima e durante, di forma e di sostanza? Ai posteri l’ardua sentenza.

Lettera Firmata

PS: appaiono surreali le prese di posizione di ex amministratori che quando lo scorso anno sedevano fra i banchi della giunta non hanno voluto mettere in atto con Cortenova e Primaluna ed oggi non più rieletti parlano di occasioni mancate. Non potevano pensarci prima?

 

 

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