CORTENOVA – Primo consiglio post fusione anzi post “non fusione” in quel di Cortenova. Si parte con l’appello, tutti i consiglieri presenti. Si procede quindi con le variazioni di bilancio, e ogni punto viene discusso e chiarito da Sergio Galperti a una minoranza puntigliosa che chiede spiegazioni per ogni singolo euro speso.
Si arriva poi al punto principale della serata, con l’opposizione di Giancarlo Benedetti che non vuole tralasciare niente – nemmeno la forma del testo della presa d’atto della mancata fusione – e si prodiga richiedendo un emendamento per variarla. Una mossa politica per mettere il dito nella piaga di Galperti che però, anche se inizialmente infastidito, non risponde alla provocazione se non con una votazione all’insegna del disappunto da parte dei suoi.
Durante la discussione vengono fatte considerazioni da entrambe le liste e laddove per la maggioranza c’è una “presa di coscienza”, senza puntare il dito contro nessuno, per il consigliere di minoranza Marino Foschi bisognava procedere con calma, progettando al meglio l’utilizzo di tutti gli strumenti per pubblicizzare e far conoscere a pieno cosa sarebbe successo con l’avvenuta fusione.
Foschi inoltre asserisce che il sindaco di Primaluna Mauro Artusi ha puntato il dito verso Cortenova e la minoranza porta alla luce come in una intervista lo stesso Galperti avrebbe dato al campanilismo la colpa per il risultato ottenuto.
Nel discorso di Galperti invece si dà importanza al percorso e al programma del mandato, in cui anche se non ci saranno gli stessi mezzi pensati, si otterranno dei risultati concreti, anche grazie ai “suoi ragazzi”.
Vengono poi affrontati gli altri punti, arrivando così alle donazioni di immobili, anche queste confutate da Benedetti – in maniera costruttiva, augurandosi vengano ritirate e si proceda al più presto a dedicare loro dei progetti di uso, offrendosi di aiutare con tutto il suo gruppo di minoranza per la gestione.
Si conclude così un consiglio particolarmente cauto, con alcuni appuntamenti che Galperti ricorda (“Un bicer in compagnia”) e con la lettura di una missiva da parte dei giovani consiglieri di Primaluna e Cortenova, delusi, che ancora oggi si chiedono come abbia fatto la popolazione a votare no alla fusione, portando il loro disappunto per l’esito negativo del referendum.
C.A.M.