CORTENOVA – Nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Cortenova si è assistito a un lungo “dibattito” tra maggioranza e opposizione relativamente al fatto… dell’anno: la sconfitta, maturata proprio nel paese delle flange, del referendum per la fusione con Primaluna.
Nel suo intervento, il capogruppo di minoranza Giancarlo Benedetti ha dato innanzitutto una valutazione sui “numeri” del voto, prendendo atto della partecipazione al voto referendario per la fusione dei Comuni di Cortenova e Primaluna “dove riscontriamo una buona affluenza della popolazione di Cortenova con una percentuale pari al 60% degli aventi diritto al voto ovviamente escluso AIRE. Quindi una sentita affluenza popolare al referendum. L’espressione di voto dei cortenovesi ha avuto come risultato risposte negative alla fusione maggiori del 6% rispetto alle risposte affermative: 306 NO e 271 SI. Quindi il progetto di fusione in oggetto è stato bocciato”.
“Ricordiamo – ha aggiunto Benedetti – che questo progetto è stato a più riprese favorito e sostenuto dall’attuale maggioranza anche con l’ausilio di diversi mezzi di comunicazione e propaganda per il SI. Quindi l’affermazione del NO è una sconfitta politica dell’attuale maggioranza”. Fin qui l’attacco, piuttosto duro, alla giunta Galperti.
Ma l’opposizione in consiglio si è fermata qui (nei fatti), evitando di “andare fino in fondo”, come diversi osservatori della politica locale si attendevano. Parliamo dell’opportunità, da parte della minoranza, di chiedere conto in modo esplicito di quanto addebitato nelle parole del capogruppo, arrivando a proporre mozioni di sfiducia, richieste di dimissioni e quant’altro. Naturalmente, i numeri in consiglio comunale sono e restano favorevoli a Galperti e i suoi; nondimeno, un gesto “forte” da parte degli oppositori avrebbe potuto suscitare reazioni e in ogni caso costituire una dichiarazione importante e a futura memoria.
Benedetti ha invece ricordato che “in più occasioni le scelte e le decisioni su argomenti di interesse per la comunità di Cortenova sono state condizionate e rinviate in vista della imminente fusione. Quindi secondo noi si è perso del tempo per aspettare un evento politico/amministrativo che non si è realizzato”.
E ancora: “Abbiamo ascoltato più volte il sindaco giustificare questo risultato negativo con l’affermazione del “campanilismo” dei cortenovesi ma a nostro avviso il risultato è frutto di altre motivazioni, ad esempio i cittadini hanno fatto mirate valutazioni sulle modalità e i tempi di approvazione del progetto e svolgimento del referendum, sull’assenza di proposte concrete in modo particolare sui servizi e sul futuro del paese di Cortenova. L’invito fatto a più riprese dai sostenitori del SI (iniziamo a partire poi si troveranno le soluzioni ai problemi che si incontreranno nel post fusione) non ha convinto la maggior parte dei cittadini di Cortenova”.
RedPol