VALSASSINA – Nuova puntata della rubrica di VN dedicata al mondo degli animali – in particolare (ma non solo) quelli che ci sono più vicini e fanno proprio parte delle nostre famiglie. RACCONTI BESTIALI è uno spazio quindicinale che ogni due settimane ci accompagna alla scoperta dei nostri amati cani, gatti e altre creature da comprendere per apprezzarle al meglio. A cura delle veterinarie Rosa Gorio ed Elisabetta Mariani.
La nuova uscita della rubrica riguarda la memoria dei cani e il suo allenamento.
RACCONTI BESTIALI – I cani ricordano?
I cani hanno memoria e, quindi, hanno anche ricordi di ciò che è avvenuto in passato. Come accade a noi, anche loro memorizzano gli eventi, ma sono molti ancora gli aspetti che rimangono da studiare per quanto riguarda lo sviluppo della memoria del cane. Ciò che è certo è che ha un’importanza determinante nell’apprendimento, nell’elaborazione dei pensieri, nella ricerca di soluzioni e nell’esecuzione di azioni più o meno complesse.
Memorizzare eventi, contesti e azioni può essere definita come la capacità, comune a molte specie, di conservare una traccia degli stimoli esterni e delle risposte che ne derivano, ma è anche un processo di codifica e mantenimento delle informazioni per un utilizzo futuro.
Il processo è inoltre strettamente legato ai canali percettivi con cui affrontiamo il mondo che ci circonda. L’olfatto, ad esempio, che nel cane è molto sviluppato, è un importante strumento utilizzato per memorizzare un luogo, un evento, una persona o un soggetto con cui interagisce.
La capacità di attingere a questa risorsa cognitiva può variare molto da soggetto a soggetto e, inoltre, cambia con l’età e in base alle esperienze che la vita porta ad affrontare. Un cane che vive in libertà, ad esempio, per sopravvivere ha bisogno di ricordare numerosi aspetti di ciò che lo circonda. I cani che vivono in famiglia, invece, talvolta riducono le proprie capacità di memorizzazione, perché la routine quotidiana non le richiede. Per questo è molto importante allenare la memoria dei cani (in particolare quelli più anziani) anche con l’ausilio di semplici giochi di attivazione mentale, meglio ancora facendo in modo che le giornate non si svolgano sempre allo stesso modo pure nel mantenimento di una routine che per i nostri amici è molto importante.
La memoria è una risorsa fondamentale della cognizione che funziona in maniera estremamente complessa. È relazionata alle emozioni, ma anche alle abilità di concentrazione e di apprendimento dei soggetti. Quanto più viene sviluppata, tanto più offre l’opportunità di affrontare il mondo con sicurezza e, di conseguenza, funziona come una sorta di circolo virtuoso anche per l’autostima.
Generalmente la memoria viene suddivisa in:
Memoria a breve termine: ovvero quella che riguarda ciò che è avvenuto in spazi di tempo molto brevi. Questo tipo di memoria, chiamata anche memoria di lavoro, consente ai cani di ricordare informazioni per un breve periodo che, generalmente viene definito come ciò che riguarda pochi secondi. Questa è la memoria che serve per interpretare il fluire del tempo e per esprimere un comportamento in maniera sequenziale. Un esempio di come allenarla nel cane è la ricerca olfattiva di un determinato oggetto mostrato un istante prima di nasconderlo.
Memoria a lungo termine: è la memoria che riguarda i ricordi (memoria biografica) e le conoscenze ottenute nell’arco della vita (memoria concettuale). La memoria biografica, in particolare, ha una stretta connessione con le emozioni vissute. Anche la memoria procedurale (detta memoria implicita), ovvero quella che riguarda le modalità di svolgimento delle attività più complesse, fa parte della memoria a lungo termine. Bisogna attingere a questa risorsa, ad esempio, per avere l’orientamento nello spazio conosciuto sufficiente per tornare verso casa, ma anche per ricordare la risoluzione di un gioco di attivazione mentale.
Anche i cani hanno la memoria episodica?
La memoria episodica è quella che ha a che fare con la registrazione di specifiche informazioni riguardanti un fatto o un periodo della vita, ma anche con il recupero dei ricordi legati ad un’esperienza. Tornano ancora una volta in gioco le emozioni che, per quanto riguarda la memoria episodica, fungono da marker. Quindi, una sensazione piacevole o spiacevole, vissuta mentre si recepisce l’esito di un’azione (positivo o negativo che sia), viene a sua volta memorizzato. Un evento marcato da un’emozione intensa, come una forte paura o una forte gioia, si sedimenta profondamente nella memoria.
L’esistenza di questo tipo di memoria nei cani è stato un tema dibattuto a lungo dalla scienza. Nel 2016, però, un team di ricercatori del dipartimento di Etologia dell’Università di Eötvös Loránd, a Budapest, ha dimostrato che i cani sono in grado di ricordare le azioni del pet mate anche quando non sono stati specificatamente istruiti a farlo. Questo studio sulla memoria episodica suggerisce quindi che i cani, esattamente come gli esseri umani, sono in grado di immagazzinare ricordi legati a episodi avvenuti in specifici tempi e luoghi (anche se non rilevanti nel momento in cui si verificano) e utilizzare quanto immagazzinato per modificare i propri comportamenti futuri.
Secondo i ricercatori, infine, proprio attraverso lo studio del funzionamento della memoria dei cani, potremmo ottenere ulteriori informazioni sulla codifica e la conservazione di informazioni sugli eventi che si svolgono all’interno di contesti particolarmente complessi.
Dr.ssa Elisabetta Mariani
Presentazione delle nostre professionalità
Eccoci qui! Come quando si entra in una casa nuova sono d’obbligo le presentazioni: siamo le dottoresse Rosa Gorio, medico veterinario esperto in comportamento ed Elisabetta Mariani, biologa con indirizzo fisiologico etologico.
Entrambe siamo educatori cinofili con approccio cognitivo zooantropologico e ci occupiamo prevalentemente di cani, ma non solo.
Questa rubrica vuole raccontarvi delle curiosità sul mondo dell’animalità, ma anche sfatare miti e false credenze sulle creature grandi e piccole che popolano il nostro mondo, in particolare il nostro territorio valsassinese.
Non siamo “autoctone”, ma abbiamo scelto di vivere in Valsassina con le nostre famiglie, quindi ci perdonerete se parliamo di questo territorio come anche un po’ nostro: questa valle ci ha adottato e fatto sentire parte di questa comunità. La nostra formazione parte dall’Università perché entrambe abbiamo scelto delle facoltà che hanno come obiettivo lo studio del mondo animale e del suo benessere, pertanto il nostro percorso si è sempre arricchito di stages e specializzazioni che ci hanno portato ad avviare delle professioni con questi tipi di indirizzo.
Siamo unite, oltre che da un’amicizia decennale, anche dalla passione per la pedagogia, l’etologia e la comunicazione nel mondo animale. Il nostro approccio si differenzia dal metodo addestrativo in quanto tiene conto del mondo sistemico e del gruppo sociale a cui appartiene quell’animale, quindi per noi le modalità di intervento sono di carattere multidisciplinare.
Ci piace sognare e, in collaborazione con ATS Monza Brianza, abbiamo avviato delle serate per il conseguimento del “patentino per proprietari di cani” in modo da fornire più informazioni possibili, sostenute da persone qualificate, per fare cultura in ambito cinofilo, ma non solo. Grazie a questa opportunità, potremo arrivare a più persone e fare conoscere questo mondo e questo approccio che caratterizza le nostre professionalità e il nostro sguardo sul mondo.
Vi aspettiamo!
Dr.ssa Elisabetta Mariani
Biologa e Formatrice
Istruttrice cinofila
con approccio CZ
Dr.ssa Rosa Gorio
Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio CZ