Buongiorno Direttore,
in merito alla questione dei rifiuti (come anche per l’accensione di fuochi per l’abbruciamento delle sterpaglie) di recente la Regione Lombardia per voler “impaurire” gli eventuali “birbaccioni” ha elevato l’illecito da “Amministrativo” a “Penale”… Peccato che questo esautora di fatto, da queste incombenze-rilievi, tutti gli agenti di Polizia Amministrativa durante il loro servizio (GEV, Polizia Locale, ecc).
In altre parole, mancando il titolo giuridico per poter rilevare l’illecito nel momento in cui esso accada e/o di sanzionare contestualmente il “birbaccione” di turno, il fatto di non esserci la possibilità di contestare una flagranza entro le 48 ore (da qui anche il fatto di scattare foto e riprese da agente di Polizia Amministrativa non solo perde valenza giuridica, ma espone l’agente a lesione della privacy ), è palese che il quadro operativo impedisca una capillare quanto incisiva attività di sorveglianza e “repressione”.
Neppure è possibile “ingolfare” di segnalazioni (come? telefoniche? basate su parole ma non su foto?) le due+una caserme dei Carabinieri (inclusi i Carabinieri Forestali) della Valle, che sia per quantità di risorse, sia per attività da svolgere, turni e tempestività di intervento quanto potrebbero essere realmente incisive?
Nella non lontana Svizzera, non solo per cultura, ma di certo, qualsiasi Signora Maria che chiamasse la Polizia dando banalmente poche indicazioni, non solo sarebbe ascoltata ma con razionale velocità gli agenti si attiverebbero anche solo come deterrente, con sanzioni realmente vere e immediate, con fermo amministrativo immediato dell’eventuale mezzo impiegato nel commettere l’illecito.
Purtroppo in Italia questo quadro normativo sgangherato e privo di certezze delle pene (per via di tutte le scappatoie del caso), svuota di fatto e sterilizza, la capacità di frenare questo fenomeno di inciviltà.
Un lettore
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