CORTENOVA – Iniziativa senza precedenti da parte di un Comune (quello di Cortenova) che si appresta giovedì sera a votare in consiglio comunale un documento inedito – all’insegna della censura, minacciosa, nei confronti di un giornale: il vostro.
A firma del capogruppo di maggioranza Andrea S. Benedetti – uno dei due consiglieri recentemente divenuti Fratelli (d’Italia), l’altra è l’omonima assessora – approda nell’ordine del giorno una mozione che tra le altre cose spiega al quotidiano della Valle quel che si deve e non si deve scrivere, invitando la direzione del giornale (testualmente) “ad astenersi in un prossimo futuro a dare spazio a tali notizie…“. E partiamo col primo errore concettuale: trattasi infatti non di una “notizia” bensì di una lettera, contributo esterno inviatoci a inizio novembre e contenente dure accuse indirizzate in realtà a un “feudatario” e ai suoi “vassalli” – nei significati di rimbalzo, a volte in uso nelle metriche valligiane, i consiglieri si devono essere sentiti chiamati in causa.
In ogni caso, le “notizie”.
Anche dire ciò attira l’attenzione, quasi un autogol, perché la mozione sembra ritenere che la lettera abbia fornito notizie, cioè novità di utile interesse. Comunque, le presunte notizie di cui sopra sono “all’attenzione dell’Amministrazione Comunale (con le maiuscole) per eventuale ricorso in opportuna sede“. Dunque, dalla linea editoriale dettata dalla politica alla minaccia di querela – ché quella è la traduzione delle parole a firma Andrea Sante Benedetti, neo sodale del giro Zamperini.
Sottolineiamo: con quasi due mesi di ritardo, rispetto al fattaccio.
Ma non è finita: la famosa mozione (qualora approvata, e ovviamente lo sarà), delibera di trasmettere copia “alla Direzione delle testate giornalistiche locali per la sua integrale pubblicazione”. Altro ordine impartito ai media, insomma. L’integrale o non integrale pubblicazione, spieghiamo noi a lorsignori spetta non già a una qualche amministrazione pubblica (con le minuscole) bensì alla direzione stessa. Grazie per la maiuscola, parlando anche per qualche amico e collega, ma la pomposità non è e non fa giornalismo.
Chissà perché, nella nostra testolina frulla un’immagine – anzi un sillogismo politico/ideologico, con indovinello finale per i lettori: quale fu il periodo oscuro durato 20 anni, nel quale vigevano le disdicevoli “autorizzazioni alla stampa“?
A spanne, ma potremmo sbagliarci, trattavasi di quel regime i cui epigoni odierni, tolta la camicia nera oggi si affratellano e – pure in questa zona – per salire sul carro del vincitore, magari cercando di occupare ruoli, poltrone e poltroncine, dovunque se ne palesi l’opportunità.
E per farsi largo e mettersi in mostra perché non le mozioni contro i media.
Così si fa grancassa, no?
E si cerca di mettere la sordina non tanto e solo ai giornali ma anche – ed è più grave – alle orecchie di chi vuole essere informato.
VN
PS La cosa che rende il tutto un po’ più farsesco è il fatto che si cita (e si allega all’ordine del giorno del consiglio di giovedì) una lettera… che non c’è. Quantomeno sul nostro giornale. Una volta pubblicata infatti, il sindaco di Cortenova ci pregò personalmente di cancellarla.
Pur non condividendo in linea generale l’idea di “limitare” il diritto di opinione, l’abbiamo eliminata dall’archivio di VN, andando incontro alla richiesta del primo cittadino.
Vedremo di capire qualcosa di più giovedì sera, di comprendere le ragioni di una inusitata censura nemmeno preventiva ma, come spiegato, incredibilmente “a posteriori”…
A QUALCUNO PIACEREBBE COSÌ: