PECHINO – Lo studio all’estero è per molti giovani una possibilità di scoprire nuove culture e fare esperienze scolastiche e personali oltre i confini nazionali. A raccontare la propria è Fabio Caverio, figlio dell’ex sindaco di Premana ed ex esponente della Lega Pietro; il 23enne, studente di Mechanical Engineering presso il distaccamento lecchese del Politecnico di Milano, ha illustrato la propria esperienza di studi in Cina, presso la Beihang University di Pechino.
Nella capitale del gigante asiatico, lo studente sta frequentando il Master of Science in Mechanical Engineering; Caverio è in Cina dal 31 agosto e ci rimarrà fino al prossimo agosto, escluso il ritorno a casa per le feste natalizie.
Il valsassinese sottolinea che “arrivare in Cina per la prima volta è stato come andare su Marte: le più grandi differenze sono nella vita e nella quotidianità, ad esempio la grande quantità di burocrazia per poter utilizzare un operatore telefonico o una carta di credito, navigare su internet nonostante i blocchi imposti dal governo e abituarsi ad una dieta molto diversa da quella italiana. Fortunatamente, gli studenti stranieri ricevono molti vantaggi, ad esempio io ho ricevuto una borsa di studio, vivo gratuitamente in un appartamento con altri colleghi e ricevo sussidi per i pasti”.
In ambito scolastico, il giovane spiega che i corsi che sta seguendo in Cina sono “integrazioni di ingegneria meccanica e gestionale in inglese, insieme ad altri studenti internazionali. I corsi per studenti non cinesi hanno un livello di difficoltà leggermente più basso, per superare le differenze scolastiche tra tutte le nazioni, mentre quelli per gli studenti cinesi sono in lingua e posizionati diversamente nelle graduatorie internazionali”.
Caverio ha sottolineato le tante possibilità di incontro e dialogo con altre culture, ma anche la sensazione che si prova nell’incontrarsi con altri italiani in un paese straniero: “Siamo stati invitati più volte all’ambasciata italiana, per i 150 anni dell’Esercito italiano, uno speciale incontro con il presidente Mattarella e addirittura una particolare pizzata con tombola; in generale, i locali tengono molto a mostrarsi ai cittadini stranieri sotto una luce positiva”.
A colpirlo, però, è stata anche la disparità sociale tra i territori che ha potuto visitare al di fuori della capitale: “Territori di periferia come l’Inner Mongolia sono composti da paesi più piccoli e isolati, dove la povertà è molto alta; mi ha colpito il loro stile di vita, così diverso dalle grandi città: nonostante il governo abbia affermato che le situazioni di indigenza in questi territori siano state superate, lo stipendio medio in quelle aree è bassissimo, 1000 yuan al mese, circa 130 euro”.
Caverio ha riflettuto sull’onnipresenza del governo cinese: “Non ho ‘testato’ il controllo governativo e conduco la mia vita qui senza alcun problema; nonostante questo, alcuni colleghi e amici mi hanno raccontato che la narrativa del governo nasconde determinate situazioni”.
Nonostante i lati oscuri, Caverio non ha dubbi: “Consiglio molto l’esperienza di studio e di vita in Cina; le persone sono molto gentili e cordiali, ed è possibile imparare una lingua che in futuro potrà diventare importante quasi quanto l’inglese, negli ambiti dell’economia e del commercio ma non solo, visto che molti cinesi non lo parlano. Per i ragazzi più giovani è possibile recarsi in Cina per attività durante l’estate, ma credo sia ancora più importante venire qui come studente universitario, per imparare nuove cose e non vivere l’estero come un turista”.
“Altri ragazzi del ‘Poli’ – racconta – sono stati a Xi’an, la città dell’Esercito di terracotta, o a Shangai, sede di una prestigiosa università ricca di molti studenti internazionali. Beihang è la migliore università cinese nel settore aerospaziale, tra le migliori università in ambito ingegneristico, e mi sta permettendo di vivere un’esperienza indimenticabile”.
Michele Carenini