BARZIO – Serata emozionante quella del coro partigiano del maestro Alessio Benedetti nell’auditorium parrocchiale di Barzio. CantarResistenza è nato come un laboratorio itinerante nella ricorrenza degli 80 anni dei rastrellamenti nazifascisti in Valsassina, iniziativa capace di coinvolgere cantori e curiosi attorno alla rielaborazione delle musiche e delle poesie che davano forza ai partigiani durante la guerra. L’esperienza si sarebbe dovuto concludere con la restituzione dello scorso ottobre a Pasturo, invece l’energia generata dal coro amatoriale ha convinto i partecipanti a proseguire l’avventura anche in memoria di quei giovani, uomini e donne, che hanno dato la loro vita per i valori della Resistenza.
Undici quadri quelli proposti dal coro a Barzio, ciascuno composto da una lettura e uno o più canti, a ricostruire istanti e sentimenti di quella scelta di sacrificio personale auspicando tempi migliori per tutti. Ecco scorrere così testi di Francesco Filippi, Luciano Lombardi, Carlo Mazzantini, dei sacerdoti Teresio Olivelli e David Maria Turoldo, ma anche lettere dei barziesi Angelo Canepari e Virgilio Buzzoni). In musica, accompagnati dalla fisarmonica di Alessio Benedetti e dalla chitarra di Massimo Lazzari, canti più o meno noti quali Figli di nessuno, Pietà l’è morta, Fischia il vento, A mia mamma, Quel di che dai monti, Valsassinina… e l’immancabile Bella Ciao, inno popolare della nuova Italia.
Iniziativa sostenuta dall’Anpi comitato provinciale di Lecco. A ricordare il contesto storico dell’inverno 1944 e i nomi dei partigiani assassinati senza benedizioni né processi, il direttivo della sezione Valsassina con il presidente Angelo Pavoni ed il vicepresidente Beppe Amanti. Unanime al termine della serata l’appello di cantori e pubblico per la fine di tutte le guerre e un futuro di pace.
Come detto, il coro CantarResistenza non si è sciolto e il suo impegno continuerà con altri concerti già in via di definizione: il 10 gennaio appuntamento a Bellano, il 18 a Varenna.
RedBar