VALSASSINA – Nuova puntata della rubrica di VN dedicata al mondo degli animali – in particolare (ma non solo) quelli che ci sono più vicini e fanno proprio parte delle nostre famiglie. RACCONTI BESTIALI è uno spazio quindicinale che ogni due settimane ci accompagna alla scoperta dei nostri amati cani, gatti e altre creature da comprendere per apprezzarle al meglio. A cura delle veterinarie Rosa Gorio ed Elisabetta Mariani.
La nuova uscita della rubrica riguarda un aspetto particolare molto importante dei cani.
RACCONTI BESTIALI – Dentro l’aggressività
Possiamo considerare manifestazioni aggressive il mostrare i denti del nostro cane nei confronti di un estraneo che si avvicina al cancello? Oppure il suo tentativo di allontanare “pinzando” una mano molesta che taglia le distanze in maniera inopportuna per elargire carezze non gradite?… possiamo definire aggressivo un cane che rincorre, afferra e uccide un gatto?
Sono solo alcune delle mille e diverse sfaccettature di un comportamento che possiamo definire aggressivo e che rientra tra i comportamenti presenti nell’etogramma di specie anche del nostro caro amico cane: è anch’esso una forma di comunicazione e va conosciuto.
È doveroso dire che il cane normocomportamentale e che gode di buona salute, metterà in atto un comportamento aggressivo solo quando le altre strategie comunicative saranno inefficaci.
Il dolore cronico e quello acuto possono essere cause frequenti di un’alterazione del comportamento aggressivo, così come deficit visivi e uditivi che possono essere sia problematiche congenite sia disturbi del cane che invecchia.
Bisogna sapere che un cane che vede e/o sente meno può percepire il nostro avvicinamento come problematico perché non ha il tempo di sentirci in maniera completa, anche se in un ambiente domestico conosciuto. Ciò può portare, in alcune situazioni, alla comparsa di un comportamento di aggressione per difesa. Entrare in contatto con un animale che prova dolore (otiti, mal di schiena sono solo alcuni esempi) può esporci ad un rischio maggiore di comparsa di un comportamento aggressivo da irritazione.
Queste circostanze sono facilmente prevedibili e prevenibili, soprattutto se si conosce il soggetto e si osserva un suo cambiamento nei comportamenti quotidiani.
Non è quindi corretto definire un cane “aggressivo” sulla base solo di un comportamento espresso in una determinata circostanza.
Alcuni fatti di cronaca ci riportano casi di gravi aggressioni a carico di persone, talvolta con esito infausto e portano alla luce problematiche di convivenza tra la due specie. Ma, senza conoscere i dettagli di ogni singolo episodio, ogni commento generico appare inopportuno.
Sarà invece compito di un professionista esperto del comportamento, nella fattispecie un veterinario, valutare il grado di pericolosità del cane, sulla base di un’osservazione del soggetto e considerando quali fattori possono avere contribuito alla manifestazione di un comportamento aggressivo a carico di altri individui.
Ciò che è importante osservare è che il cane può mettere in atto un comportamento aggressivo verso conspecifici o individui di altre specie, (inclusa la specie umana) per diversi motivi: esistono aggressioni predatorie, per irritazione, territoriali, per paura…
Il cane può aggredire perché messo in una situazione nella quale non vede alternative, in spazi ristretti e inadeguati e costretto a “subire” manipolazioni forzate: in questa circostanza, non avendo alternativa, il cane può chiedere spazio, minacciare e, in ultima istanza, cercare di allontanare lo scocciatore anche con un morso.
Ma siamo così certi che il cane non ci abbia detto “Via di qui, lasciami spazio e tempo!!” in mille modi prima di essere costretto a morsicare?… Spesso, quasi sempre, siamo noi a non avere ascoltato e osservato una serie di segnali che il cane ha messo a disposizione per cercare di evitare un conflitto.
La scarsa socializzazione che caratterizza alcuni soggetti può essere all’origine di alcune aggressioni sia predatorie che da irritazione e da paura e le cause vanno ricercate proprio nella storia più remota dell’individuo e nelle sue origini anche geografiche ed ambientali.
Le motivazioni protettiva, territoriale, competitiva, più spiccate e prevalenti in alcuni soggetti di alcune razze (così selezionate e desiderate dall’uomo) possono essere all’origine di un comportamento aggressivo manifestato per proteggere uno spazio, una proprietà, una risorsa.
Ma perché alcuni cani arrivano a commettere gravi aggressioni anche a carico di umani dello stesso nucleo familiare in cui vivono? Questa è una delle situazioni più delicate che ci troviamo ad affrontare perché è lì che si evidenzia una grande frattura, le cui origini vanno ricercate nella relazione con i referenti umani.
Purtroppo, queste sono le situazioni più delicate con cui dobbiamo rapportarci e da analizzare: i referenti umani possono avere sottovalutato segnali di disagio manifestati più e più volte dal cane e avere compiuto errori perpetrati nel tempo che hanno condotto il loro stesso cane, esasperato da certe incomprensioni, a comunicare il suo disagio, ahinoi, anche attraverso un’aggressione.
Vi ricordate che dicevamo all’inizio che il comportamento aggressivo è scelto dal cane, quando non ha più alternative efficaci?!… Dunque, l’invito è: osserviamo e ascoltiamo, cercando di comprendere e accogliere un’eventuale difficoltà… e quando non capiamo cerchiamo aiuto nelle figure professionali già menzionate… perché spesso i nostri cani ce lo scrivono in stampatello… “LASCIAMI IN PACE!”.
Dr.ssa Rosa Gorio
Presentazione delle nostre professionalità
Eccoci qui! Come quando si entra in una casa nuova sono d’obbligo le presentazioni: siamo le dottoresse Rosa Gorio, medico veterinario esperto in comportamento ed Elisabetta Mariani, biologa con indirizzo fisiologico etologico.
Entrambe siamo educatori cinofili con approccio cognitivo zooantropologico e ci occupiamo prevalentemente di cani, ma non solo.
Questa rubrica vuole raccontarvi delle curiosità sul mondo dell’animalità, ma anche sfatare miti e false credenze sulle creature grandi e piccole che popolano il nostro mondo, in particolare il nostro territorio valsassinese.
Non siamo “autoctone”, ma abbiamo scelto di vivere in Valsassina con le nostre famiglie, quindi ci perdonerete se parliamo di questo territorio come anche un po’ nostro: questa valle ci ha adottato e fatto sentire parte di questa comunità. La nostra formazione parte dall’Università perché entrambe abbiamo scelto delle facoltà che hanno come obiettivo lo studio del mondo animale e del suo benessere, pertanto il nostro percorso si è sempre arricchito di stages e specializzazioni che ci hanno portato ad avviare delle professioni con questi tipi di indirizzo.
Siamo unite, oltre che da un’amicizia decennale, anche dalla passione per la pedagogia, l’etologia e la comunicazione nel mondo animale. Il nostro approccio si differenzia dal metodo addestrativo in quanto tiene conto del mondo sistemico e del gruppo sociale a cui appartiene quell’animale, quindi per noi le modalità di intervento sono di carattere multidisciplinare.
Ci piace sognare e, in collaborazione con ATS Monza Brianza, abbiamo avviato delle serate per il conseguimento del “patentino per proprietari di cani” in modo da fornire più informazioni possibili, sostenute da persone qualificate, per fare cultura in ambito cinofilo, ma non solo. Grazie a questa opportunità, potremo arrivare a più persone e fare conoscere questo mondo e questo approccio che caratterizza le nostre professionalità e il nostro sguardo sul mondo.
Vi aspettiamo!
Dr.ssa Elisabetta Mariani
Biologa e Formatrice
Istruttrice cinofila
con approccio CZ
Dr.ssa Rosa Gorio
Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio CZ