BARZIO – Inizio con il botto quello del nuovo corso del circolo Pd della Valsassina, un successo al di là delle previsioni per la serata con l’invito nella sala ‘Pensa’ della Comunità Montana raccolto da due “big” della politica e dell’economia, il professor Carlo Cottarelli e il vicepresidente del consiglio regionale ed ex sindaco di Brescia Emilio Del Bono.
Strapiena la grande aula di Barzio, molti i simpatizzanti Dem da Valsassina, Lago e Lecchese ma diversi anche gli “osservatori” di aree politiche diverse.
Elio Spotti e Manuel Tropenscovino (rispettivamente neo segretario di circolo e leader provinciale del Partito Democratico – foto a sinistra) introducono, saluta il consigliere regionale Fragomeli poi il lungo e interessante dibattito, con il pubblico attentissimo e incollato alle sedie fino alla fine, due ore e mezza dopo.
Moderati da Nadia Alessi, vicedirettrice di VN, i due protagonisti hanno affrontato temi locali, nazionali e – grazie all’esperienza di Cottarelli – anche internazionali.
Del Bono esordisce sollecitato sul tema dei famosi “territori” (Valsassina compresa), parlando di “Lombardie“, più regioni in una, con territori diversi ma tematiche comuni a partire da spopolamento ed eccessi da urbanizzazione: “Chiudono scuole, asili, i presidi sanitari si rarefanno, diminuiscono i trasporti e alcune aree hanno un terzo della redditualità pro capite media – anche all’interno della stessa regione. Fossi Fontana, mi porrei il problema. E perdiamo competitività come Lombardia, indebolendosi i territori. Siamo in linea con la crescita del Pil nazionale, quindi quasi a zero. Abbiamo pianificato poco, perdendo capacità come Regioni”.
Tocca a Cottarelli, già direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale ma ben ancorato ai temi italiani e locali. “Abbiamo difficoltà a far crescere il reddito a livello nazionale e anche nel ‘micro’, il paese cresce poco. Dagli anni ’90 rallentiamo – inizialmente per la caduta della natalità, poi tra 1999 e 2019 sono scesi produttività e reddito. Un ventennio perso, con l’Italia 170ma su 182 paesi del mondo per tasso di crescita. Dopo, siamo risaliti più rapidamente della media, ma grazie ai soldi “piovuti” post Covid dalla Bce. Tre anni pieni di bonus su tutto… A seguire, primi trimestri del Governo Meloni un po’ meglio della media UE ma ora, negli ultimi sei mesi siamo a crescita zero contro lo 0,5% del resto dell’Europa. E si è esaurita la spinta dei miliardi arrivati grazie al PNRR“.
Si parla poi di tematiche di stretta attualità: “Jobs act, non è il problema centrale. Il lavoro ormai è povero, una battaglia sbagliata quella sull’articolo 18“. Per Cottarelli i primi tre temi sono “1 Riformare la burocrazia, 2 riformare la burocrazia e 3 riformare la burocrazia“. Interessante poi la sua lezione sui processi UE, lenti e complessi. Infine, Alessi propone la questione dazi USA in arrivo e l’economista li definisce “Drammatici per settori specifici”, anche se la questione è complessa perché il 70% delle esportazioni delle produzioni lecchesi prendono la strada della Germania e la maggior parte di queste riguarda il comparto della meccatronica. Direttamente Lecco esporta verso gli Usa solo il 10% .
Del Bono affronta questioni molto vicine al nostro, di territorio: dalla sanità lombarda scesa al settimo posto secondo il Ministero al ruolo delle Comunità Montane. Queste ultime, afferma il politico Dem, “Non sono inutili, ma è in corso in Regione un processo di utilizzo delle risorse a fini di consenso. Le Regioni a loro volta avevano funzioni legislative e pianificatorie mentre secondo il dettato costituzionale le funzioni amministrative erano state delegate alle autonomie locali. Da tempo però si è instaurato un “centralismo regionale”, che produce una scorretta distribuzione delle risorse“. Le Regioni secondo Del Bono “Devono dismettere questo ruolo accentratore. La Lombardia poi è una struttura super burocratizzata e pesante. La Corte dei Conti ci ha classificati al 18° posto in Italia (su 20) per la capacità di impiegare i fondi ricevuti. Non sappiamo spendere le risorse, altro che l’orgoglio di Fontana. La cassa in Lombardia supera i 10 miliardi di euro all’anno, 12 nel 2024: una spia di inefficienza, se un terzo del bilancio rimane in cassa e non entra nell’economia reale. Otto miliardi solo in sanità, anche 3-4 anni per impegnare risorse”.
Intervengono due presidenti della nostra Comunità Montana: Alvaro Ferrari che descrive il percorso in discesa di questo ente dai “suoi” tempi (anni 80/90) a oggi e quello in carica Fabio Canepari (a destra) il quale spiega come la Regione destini appena pochi milioni a tutte le CM lombarde. “Con 390mila euro annui dobbiamo mantenere in piedi l’organismo, pagando stipendi, bollette eccetera”.
Dal pubblico, Beppe Amanti chiede lumi sul debito pubblico italiano. “Si pagano 83 miliardi di interessi all’anno. Nel conto, c’entra anche il nero?…”. Risponde Cottarelli, senza giri di parole: “Il nero vale secondo l’ISTAT il 13% circa del PIL, le attività illegali sarebbero intorno all’1%”. Al termine, lo stesso Amanti omaggia i protagonisti del dibattito del suo ultimo libro sugli internati valsassinesi nella Seconda guerra mondiale.
Una serata intensa, ricca di contenuti e molto partecipata. Esordio incoraggiante per la nuova stagione locale del PD, partito che – come ha sottolineato il giovane segretario provinciale – “aveva un po’ trascurato la Valsassina“.
RedPol