L’ALLARME DELLA CASA DI RIPOSO: “IL VOLONTARIATO NON BASTA PIÙ. PREMANESI, FATEVI AVANTI”



PREMANA – Si tratta di un appello all’insegna dell’emergenza, pressoché “disperato”. Il presidente della casa di riposo premanese ‘Madonna della neve’ Giovanni Bellati ha inviato una lettera aperta al bollettino della parrocchia locale In Cammino, un’accorata richiesta di attenzione per salvare una vera e propria istituzione del paese – che però vive una situazione a dir poco drammatica. Soprattutto in prospettiva.

Ecco il testo integrale:

A seguito delle diverse vicissitudini che hanno riguardato e riguarderanno nel prossimo futuro la Casa Madonna della Neve, ho chiesto, come Presidente e d’accordo con l’intero CdA, al parroco don Matteo “ospitalità” sulle pagine del foglio parrocchiale “In Cammino”, in modo di poter raggiungere efficacemente il maggior numero possibile delle famiglie del paese. Del resto, la Casa Madonna della Neve è un’istituzione emanazione della Conferenza San Vincenzo, e quindi si può considerare per sua natura molto vicina all’ambito parrocchiale. È corretto e opportuno che la cittadinanza sia informata in merito all’andamento del nostro Ente, che, specialmente dopo il periodo Covid, si è un po’ “staccato” dal paese, e magari di questo ne abbiamo anche colpa (anche se alle Assemblee annuali di norma non c’è proprio il pienone…).

Stiamo vivendo un periodo complesso, ricco di difficoltà e di interrogativi; la stanchezza e lo scoraggiamento spesso prendono il sopravvento, viene voglia di “mollare”.

L’attività sta acquisendo sempre più i tratti dell’ospedalizzazione, e richiede professionalità nei campi assistenziale, medico, legale ed economico non sempre disponibili né sostenibili. Le dimensioni sono troppo ridotte per un’efficiente gestione dei costi, che richiederebbe numeri ben più ampi dei nostri. L’individuazione del personale assistenziale ed infermieristico inizia ad essere problematica, e lo sarà sempre di più in futuro. Ci sono difficoltà anche nel dare continuità, ricambi e competenze all’organo amministrativo, a partire dal Presidente (non per questo manterrò l’incarico a tempo indeterminato). Per non parlare dell’immobile e delle relative necessità di ampliamento, sempre rimandato per le troppe criticità dell’attuale struttura, e l’incertezza nel continuare ad investire in quel contesto (basterebbe un funzionario solerte che non rinnova le numerose deroghe normative, e si chiude baracca…).

Le problematiche da affrontare sono molte, e io per primo sono consapevole dell’incompetenza, dell’inadeguatezza mia e del CdA, ad affrontarle come è stato fatto finora. Il volontariato non basta più, e non basta più nemmeno quella sorta di autogestione con cui si muoveva il personale. Servono professionalità specifiche e strutture organizzative aziendali adeguate.

Negli ultimi mesi ci sono state alcune novità: l’inizio della collaborazione con un manager di comprovata esperienza nel settore sociosanitario; l’appalto del servizio infermieristico a una Cooperativa Sociale, unica soluzione percorribile per porre fine alla cronica indisponibilità di infermieri, che avrebbe potuto metterci in seria difficoltà a brevissimo termine. Si va incontro, anche per altri motivi, a un rilevante aumento dei costi di gestione, che si tradurrà inevitabilmente in un altrettanto rilevante aumento del costo della retta di degenza.

Ma non è tutto. Già durante il 2023/2024 io e il CdA avevamo maturato la convinzione della necessità di trovare una realtà più grande e strutturata a cui affiancarsi (ovviamente realtà referenziate, affidabili, e con valori di riferimento affini ai nostri). Questa convinzione è stata in diverse occasioni illustrata sia in sede di Assemblea dei soci (purtroppo sempre poco partecipata), sia in sede di Conferenza san Vincenzo, raccogliendo peraltro pieno appoggio. (Del resto, se risulta così difficile rimpiazzare Presidente e CdA, forse bisogna iniziare a pensare a soluzioni con cui se ne possa anche fare a meno). Questo non significa mettere in discussione la presenza, a Premana, di una casa di riposo, ma, al contrario, metterla al sicuro e magari, se fosse possibile, ampliarla (già oggi c’è in corso il tentativo di ampliare i servizi erogati, all’interno e all’esterno della Casa).
Si rimarca che in più di un’occasione l’Amministrazione Comunale è stata informata in merito all’intenzione di non “rimanere soli”, e ne abbiamo raccolto il pieno appoggio e l’impegno ad affiancarci e sostenerci, ove possibile, nell’individuare e concretizzare soluzioni percorribili.

Finora sono stati fatti diversi tentativi presso diversi enti del settore, purtroppo senza esito positivo. Ma l’obiettivo non è cambiato, e il suo conseguimento è una delle finalità della collaborazione col nuovo manager. Abbiamo la ferma intenzione di non rimanere da soli ad affrontare le sfide future, con lo scopo di garantire la continuità dell’erogazione del servizio, qui a Premana, oggi troppo precaria ed esposta ad una molteplicità di possibili eventi avversi. La collaborazione/integrazione con un diverso ente di maggiori dimensioni potrebbe concretizzarsi in diversi modi: appalto, vendita, fusione, o altri strumenti ancora. Come Presidente già da qualche anno ho manifestato la volontà di lasciare l’incarico, ma non si sono rese disponibili alternative. Personalmente rimango disponibile a ricoprire il ruolo, esclusivamente con la prospettiva descritta; in mancanza di un’apertura convinta verso soluzioni che ci vedano affiancati o assorbiti da realtà più strutturate, mi dimetterò.

La Casa Madonna della Neve è un’istituzione Premanese, dei Premanesi, e mi è sembrato opportuno rendere la popolazione informata sulle vicende attuali e sulle prospettive future.
Ma queste illustrate sono le convinzioni dell’attuale Presidente e dell’attuale CdA, che tutto vogliono, tranne portare avanti progetti che trovassero l’opposizione della popolazione. Se in paese ci sono nuove forze, ricche di volontà e competenza amministrativa, contrarie alle prospettive descritte, con una diversa visione per il futuro, e decise a prendere, legittimamente, in mano le redini della nostra casa di riposo, è il momento che si facciano avanti. Come si suol dire: “le poltrone” sono a disposizione. Se così non fosse, ho il bisogno, abbiamo il bisogno di sentire il Paese alle spalle, di sentire che alla “Madonna della Neve” i premanesi ci tengono. Se non altro perché nei prossimi decenni ne avremo bisogno come mai in passato.

Il Presidente Giovanni Bellati
con il CdA della Casa
‘Madonna della Neve’
Premana

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