Sto seguendo con un certo interesse la polemica, tardiva e tutta estiva, tra la Lega Nord e i vertici della C.M. di casa nostra. Effettivamente, pur senza entrare nel merito di una vicenda che è già stata ben spiegata e ridotta in briciole dall’ottimo editoriale su LeccoNews a firma ElleCiEnne a inizio agosto, anche dal punto di vista dei cambi di casacca e dei ben retribuiti contorcimenti della politica politicante, noto una grande incongruenza nel comportamento degli amministratori regionali.
Ma dove vogliono andare a parare?
Un giorno si “minaccia” di voler chiudere le Comunità montane, se non si riallineano prontamente al volere centrale e il giorno dopo, e non solo metaforicamente parlando, si ricoprono di milioni di euro gli stessi enti le cui casse sono notoriamente sempre in difetto di ossigeno e sempre più spesso si limitano all’ordinaria amministrazione. Vada per le palanche che sono provvidenziali per garantire la salvaguardia e lo sviluppo del territorio montano, ma sarebbe bene non esporsi a ridicole e insostenibili contraddizioni.
Tornando all’editoriale, che ho già definito ottimo, condivido la sua impostazione: i migranti c’entrano poco o nulla visto che sono in Valle e in Provincia non da oggi. Il contesto del tardivo scontro è la cattiva politica che peggio non potrebbe essere visto che è affidata, soprattutto in questa Cm, a “poltronisti” di lunga pezza che pur di non mollare il posto al sole di cadreghe, ne occupano il maggior numero possibile che almeno uno sgabello, anche se cambia il vento, si è quasi sicuri di tenerselo sotto le terga.
In ogni stagione.
Barzio o Milano, che differenza fa? Moriremo Democristiani?
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