IL PARTIGIANO JOHNNY: PREMANA, “DISFARE E POI RIFARE. AFFARE O MALAFFARE?”



No, il mio non vuole essere un modo per essere simpatico, anche perché alla mia età, con quello che ho visto ai tempi della guerra e soprattutto con quello che vedo nella società d’oggi, la voglia di ridere mi è passata del tutto e da qui nascono queste riflessioni che racchiudono la triste ed amara realtà!

Ormai gli acciacchi non mi permettono più di vivere di persona le vicende del paese ma ho la fortuna o forse sarebbe meglio dire la sfortuna di essere ancora abbastanza lucido per leggere i giornali e pasticciare un po’ con internet, tanto da potermi rendere conto di quanto anche Premana, non sia del tutto esente da opere gestite “all’italiana” dove fra “disfare e rifare” si sperpera il denaro pubblico.

Quanto deciso nell’ultimo consiglio comunale è emblematico, sia per le tensioni fra comune e cittadini sul tema delle centrali idroelettriche, ma soprattutto per l’ultimo punto all’ordine del giorno (riferito alla “delibera giunta comunale n.83 del 14-09-16 reg. deliberazioni”) che nell’opinione pubblica, sembra non aver suscitato alcunché e per il quale pare che maggioranza e minoranza abbiano votato all’unanimità.

Certo non c’è da stupirsi, perché sembra che nessuno si sia accorto che, per ripristinare un’area deturpata in modo sconsiderato per realizzare alcune opere, verranno spesi una marea di soldi pubblici.

Dico che non c’è da stupirsi visto che nessuno si era accorto della sparizione dei massi dal torrente, proprio a monte ed in prossimità dell’area pic-nic in località “Pont di Bonom”, massi utilizzati per alcune opere in loco e dintorni. Non se ne sono accorti tecnici ed amministratori comunali, quelli di allora e quelli di oggi e nemmeno quelli delle autorità competenti e allora come potevano accorgersene i comuni mortali?

D’accordo, le opere si dovevano fare a qualsiasi costo e dovevano costare poco e allora meglio chiudere un occhio e far finta di non vedere e non sapere, girarsi dall’altra parte tutti in compagnia.

Che importa se per realizzare dette opere, per le quali sono stati spesi tanti e tanti soldi pubblici e contributi privati chiesti agli alpigiani, è stato stravolto il torrente senza alcuna autorizzazione? Tanto adesso con il benestare di tutti, amministratori vecchi e nuovi, tecnici e organi di vigilanza ci pensa la collettività a ripagare il danno!

Si perché i finanziamenti che verranno utilizzati (160.000 euro), sono già stati pagati indirettamente, da tutti noi indistintamente, prima per fare dette opere e adesso per sistemare il danno fatto.

Questo mi fa pensare ai miei tempi quando alla povera gente venivano chiesti soldi, venivano requisiti animali, veniva chiesto l’oro, anche della fede nuziale, per pagare opere dalle quali, con il benestare degli “uomini di palazzo”, traevano benefici solo gli “amici degli stessi”.

Lo so forse gli eventi di allora mi hanno segnato nell’anima e sono troppo sospettoso, ma oggi mi guardo in giro e vedo ancora le stesse cose, uomini di palazzo che le combinano, altri che fanno finta di non vedere ed il popolo che deve mettere una pezza.

Spero solo che i giovani d’oggi si rendano consapevoli di tutto questo e cerchino, nel loro piccolo, di dare un contributo affinché anche a Premana ritorni il buon senso, affinché non sia più permesso a chi decide, sulla pelle del popolo, di farlo con leggerezza anteponendo alla correttezza e alla legalità la propria convenienza!

Avanti o popolo!
Partigiano Johhny

 

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