PRIMALUNA – Si è appena conclusa nella sede municipale di Primaluna l’assemblea dell’Unione dei Comuni del Centro Valsassina e della Grigna Settentrionale che ha approvato l’atto di indirizzo per lo scioglimento consensuale dell’ente. In pratica, il certificato di morte della storica Unione. Per il sindaco padrone di casa Mauro Artusi “inevitabile”, per il primo cittadino di Cortenova Valerio Benedetti una “lezione per il futuro”. Sconforto anche tra la delegazione di Parlasco, che ora, come sottolinea il sindaco Renato Busi “cercheremo altro perché il destino dei paesi di 140 abitanti non è restare da soli”.
Votato lo scioglimento dell’ente, i singoli consigli comunali di Primaluna, Cortenova e Parlasco prenderanno atto nei prossimi giorni dell’avvenuta conclusione dell’esperienza dell’Unione, definita da Artusi “poco funzionale e anti economica da quando siamo rimasti in tre. Col mancato riassorbimento del personale ci ritroviamo a spendere 50mila euro in più che se fossimo da soli, è quindi una decisione sofferta quella che dobbiamo assumerci, ma inevitabile”.
“Se l’Unione ha avuto un peccato originale – continua Artusi – fu non voler attingere dal personale già a disposizione dei Comuni bensì assumere altri dipendenti. Ora non ci resta che valutare idee alternative per obiettivi che siano diversi dall’esperienza che si chiude oggi”. Fa eco Valerio Benedetti, ricordando “l’entusiasmo di sedici anni fa“. “Dovevamo fare sacrifici in partenza, e anche in futuro teniamo presente da subito che ognuno dovrà rinunciare a qualcosa”.
L’Unione quindi va verso la liquidazione tra i rimpianti. Unico sollievo la possibilità concessa ai dipendenti di venire ricollocati, garantita dallo sblocco delle assunzioni per gli enti pubblici. Dopo anni di chiusura infatti in questi giorni gli enti rimasti sotto organico stanno muovendosi per riportare a regime il personale nei loro uffici. Problema quello del posto di lavoro che invece non tocca gli agenti di polizia locale i quali, assunti dai Comuni e solo successivamente passati alle dipendenze dell’Unione, torneranno al servizio dell’ente originario.
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