TACENO – Milleduecento euro e spiccioli il guadagno stimato per il Comune di Taceno e la Provincia di Lecco dallo sfruttamento delle acque della minicentrale sul Pioverna. Questo è quanto la Fip srl di Brescia dovrà versare agli enti pubblici come sovracanone per la concessione di derivazione, cifra da ripartirsi per il 75% al Comune valsassinese mentre a villa Locatelli spetta il restante 25%.
L’ennesima dimostrazione di antieconomicità di queste piccole ma tutt’altro che innocue installazioni arriva dal consiglio provinciale chiamato ad approvare, come sottolineato dal presidente Flavio Polano e dal consigliere delegato Anna Mazzoleni, “un provvedimento meramente tecnico” che però non fa altro che girare il coltello nella piaga di chi si è sempre opposto a questo genere di impianti.
Non per nulla l’esponente leghista Stefano Simonetti dichiara la sua totale contrarietà al provvedimento sottolineando le conseguenze negative per l’ambiente, ma soprattutto per la fauna ittica del Pioverna che non è considerata in questo genere di “ricompense”. Una posizione che in effetti esce dal contesto del documento in esame ma che ha il merito di portare anche la maggioranza a condannare senza appello le minicentrali che la stessa consigliera Mazzoleni ritiene “un inaccettabile sfruttamento che provoca la morte della fauna e scempi ambientali a fronte di un risicato guadagno energetico legato a piani economici che se non fossero assistiti non avrebbero alcun senso”.
Insomma, ormai la minicentrale è una realtà che peserà sull’intero ecosistema del Pioverna, svenduto non si riesce a sapere da chi per l’equivalente di trenta denari. E una casetta.