PREMANA – Lo aveva detto, con un filo di voce e tra le urla dei contestatori, la segretaria comunale Antonella Palermo; lo confermava lo stesso sindaco ormai più che dimezzato Nicola Fazzini. Ma ai più, specie tra gli incazzatissimi alpigiani ed ambientalisti premanesi, era parso un modo per prendere tempo – e non mancava nemmeno chi sospettava si trattasse di una mossa dietro alla quale si profilava qualche possibile “fregatura”.

Invece è proprio così: il destino del municipio di Premana è nelle mani della Prefettura di Lecco, che in queste ore emetterà il suo “verdetto” a proposito della consistenza o meno di una qualche rappresentanza consiliare e soprattutto della ipotesi che si possa tenere un consiglio comunale, anche solo per sancire la fine di questa esperienza amministrativa.

Dopo le ondate di dimissioni nella maggioranza, sette da parte di altrettanti consigliere di Vivere Premana, lista del sindaco, quest’ultimo si è ritrovato solo. L’assemblea premanese ormai è formata da soli 4 membri ovvero Fazzini e i tre della minoranza di Premana Centrodestra. Possibilità di surroghe tra i non eletti non se ne vedono e dunque al 99% si va verso la fine della legislatura ‘fazziniana’ e l’arrivo in municipio del commissario designato dal Prefetto, anticamera del voto anticipato.

E in questo senso è già partita la corsa al candidato, con l’ala ciellina che ha portato lunedì sera in aula il proprio papabile sindaco e il fronte “opposto” che si trova ad affrontare una fase difficile, tra la distruzione di una maggioranza nata su questioni ambientali e la ricerca di un nome in grado di mettere insieme la grande forza dei movimenti (che in definitiva hanno fatto cadere questa giunta) e la necessità di non dividere – fatto questo sempre centrale nella politica premanese.

Insomma, sarà scontro alle urne tra i soliti ciellini ma con un volto “nuovo” e un paladino del territorio che però deve essere ancora individuato.

 

 

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